Enciclopedia

Jung, Carl Gustav (Kesswill 1874-Küsnacht 1961) Psicologo e psichiatra svizzero. Si laureò in medicina nel 1900. Dal 1907 collaborò con S. Freud. Dal 1911 al 1914 fu presidente dell'Associazione Internazionale della psicanalisi. Cominciò a staccarsi dal pensiero freudiano con l'opera Trasformazioni e simboli della libido (1912), nella quale modificò il concetto freudiano di libido, definendola un'energia psichica primaria che non sempre ha a che fare con la sessualità. Nel 1914 fondò una scuola basata sulla sua dottrina di psicologia analitica. Oltre alla nuova concezione di libido, nella sua dottrina ipotizzò l'esistenza di un inconscio collettivo, appartenente a tutti gli uomini e depositario dell'intera esperienza umana, i cui ricordi, detti archetipi, si ritrovano nelle leggende e nei simboli usati dai popoli o possono riemergere durante i sogni. In Tipi psicologici (1921) introdusse l'introversione e l'estroversione come due caratteristiche di base della personalità individuale. Scrisse anche Psicologia del processo inconscio (1917), L'io e l'inconscio (1928), Psicologia e alchimia (1944) e Psicologia del transfert (1946). 


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