Enciclopedia

Keats, John (Londra 1795-Roma 1821) Poeta inglese. A differenza dei due grandi poeti suoi connazionali, G. Byron e P. B. Shelley, Keats era primogenito di una modesta famiglia di un noleggiatore di cavalli. Il padre perse la vita cadendo da cavallo nel 1803, la madre morì di tubercolosi nel 1809. Costretto ad abbandonare la scuola, iniziò a lavorare come apprendista presso un chirurgo. Abbandonò presto questa attività per la poesia, pubblicando un volume di versi nel 1817 e il poema Endimione nel 1818. Nel 1820 si ammalò di tubercolosi, malattia che aveva già colpito suo fratello. Partì per l'Italia in cerca di un clima più mite. Stroncato dal male, morì a Roma nel 1821. Fu sepolto nel cimitero protestante. Nella sua opera di ispirazione romantica egli magnificò la bellezza e l'arte con un linguaggio che raggiunse alti livelli di lirismo. Il suo epistolario (Lettere, postumo 1831) arricchisce la conoscenza dell'uomo e dell'artista, illuminando di luce nuova la sua poesia mentre rivela la freschezza del suo pensiero sulla vita, sulla morale e sull'arte. Tra le opere di soggetto romantico, Isabella (1820), La bella dama senza pietà (1820), La vigilia di Sant'Agnese (1820). Tra le opere ispirate alla cultura greca, i poemi Endimione (1818), Iperione (1819-1820, rimasto incompiuto), Lamia (1819). Di altissimo rilievo nella sua produzione sono le Odi (1819). Famose quelle A Psiche, All'autunno, Sulla malinconia, A un usignolo, Sopra un'urna greca


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