Enciclopedia

Wagner, Richard Wilhelm (Lipsia 1813-Venezia 1883) Compositore e librettista tedesco. Di famiglia di alte tradizioni culturali e artistiche, ammiratore di Weber, studiò pianoforte e composizione con Theodor Weinlig a Lipsia, mentre frequentava i corsi di filosofia e di estetica. La sua prima opera, rimasta incompiuta e mai presentata sulle scene, fu Le nozze (1833), della quale scrisse testo e musica. Divenuto direttore d'orchestra del teatro di Magdenburgo, fu costretto alle dimissioni per l'insuccesso della sua opera Das Liebesverbot (Il divieto di amare, 1835). Nel 1837 si trasferì a Riga, dove divenne direttore d'orchestra e compose la prima opera importante, Rienzi, l'ultimo dei tribuni (1840). Nel 1843 tornò in Germania a dirigere il teatro dell'opera di Dresda. Dopo l'adesione ai moti rivoluzionari del 1848, dovette fuggire da Dresda. Fu prima a Weimar, poi a Zurigo, dove si fermò. A Zurigo elaborò i suoi scritti di estetica musicale, tra i quali L'opera d'arte dell'avvenire (1849) e Opera e dramma (1851), e la sua teoria del Wort-Ton-Drama, ossia della fusione di parola, suono e azione. Mise a punto anche la sua tecnica musicale basata su motivi conduttori, i Leit-motive. Inoltre, iniziò la composizione dell'Anello del Nibelungo (1852). Intanto, le continue difficoltà finanziarie e le sue avventure sentimentali lo portarono a viaggiare (Londra, Venezia, Parigi). La rappresentazione del Tannhäuser fu un fiasco colossale. Per vivere lavorò come direttore d'orchestra, fino alla svolta della fortuna che avvenne nel 1864 con l'ascesa al trono di Luigi II di Baviera, suo acceso ammiratore. La tranquillità non durò a lungo; già nel 1866 fu costretto ad allontanarsi da Monaco e a stabilirsi a Lucerna. Intanto conobbe F. Nietzsche e, morta la prima moglie, sposò Cosima Lizt, sua compagna da anni. Nel 1872 poté avviare la realizzazione del sogno della sua vita: la costruzione (completata nel 1876) di un apposito teatro, a Bayreuth, per rappresentare l'Anello del Nibelungo. A Bayreuth Wagner trascorse i suoi ultimi anni, inframezzati da viaggi sulle spiagge del Mediterraneo. Wagner fu autore di rilievo del romanticismo, che impersonò nella vita e nell'arte, e figura primaria della musica tedesca. La riscoperta dei miti nazionali germanici e l'impasto tonale della sua musica satura di novità timbriche, finirono per catturare rapidamente l'interesse di un vasto pubblico. Le opere che per prime testimoniarono la sua personalità, nonostante risentano ancora dell'influsso di C. M. von Weber, furono l'Olandese volante (1843), Tannhäuser (1845) e Lohengrin (1850). Le opere di Wagner che hanno segnato la vicenda musicale dell'Ottocento sono Tristano e Isotta (1865), ritenuta il suo capolavoro, la tetralogia L'anello del Nibelungo, formata da L'oro del Reno (1869), La Valchiria (1870), Sigfrido (1876) e Il crepuscolo degli Dei (1876), che poté rappresentare a Bayreuth nel 1876, I maestri cantori di Norimberga (1868) e Parsifal (1882). Pur essendo autore essenzialmente teatrale, tra le opere di Wagner figurano anche pezzi sinfonici: 10 ouvertures, una Sinfonia in do maggiore (1832), l'Agape degli apostoli per coro e orchestra (1843), 5 Poemi su testi di M. Wesendonck (1857-1858). Oltre ai lavori di estetica musicale già citati, sono da ricordare gli scritti Un musicista tedesco a Parigi (1841), Schizzo autobiografico (1842), Arte e rivoluzione (1849), Il giudaismo nella musica (1850), Arte tedesca e politica tedesca (1867), Religione e arte (1880) e La mia vita (autobiografia, pubblicata postuma nel 1911). Inoltre è da ricordare che, a differenza della maggior parte dei compositori, Wagner ha scritto di suo pugno tutti i libretti delle proprie opere liriche e alcuni di essi (Tristano e Isotta, Tannhäuser e Lohengrin) sono considerati veri capolavori letterari indipendentemente dalla loro funzione di supporto alla musica e al canto. In essi i temi dell'epica cavalleresca e della tradizione germanica vengono fusi in un amalgama personalissimo di romanticismo, misticismo e pessimismo di fondo, al quale non è estranea la vicenda umana dell'artista. 


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