Enciclopedia

Balzac, Honoré de (Tours 1799-Parigi 1850) Scrittore francese. Indirizzatosi in un primo tempo alla carriera notarile, ben presto l'abbandonò per intraprendere quella letteraria senza però ricavarne successo. Trasferitosi a Parigi nel 1819, nel 1825 si lasciò coinvolgere in speculazioni industriali (tra cui l'acquisto di una tipografia) che si risolsero in gravi perdite economiche di cui risentì per tutta la vita. Si dedicò quindi di nuovo ed esclusivamente alle lettere componendo un centinaio di opere, tra romanzi e racconti, che più tardi radunò e ordinò con il titolo di Commedia umana; la raccolta, che fornisce un ottimo quadro della società francese degli inizi dell'Ottocento, è suddivisa in tre parti: Studi di costumi, Studi filosofici e Studi analitici. Buon osservatore di uomini e creatore di vigorosi personaggi descritti in tutti i loro sentimenti, oltre a essere maestro del romanzo realista, fu un prezioso testimone della società a lui contemporanea. Tra i romanzi inseriti nella Commedia umana si ricordano La pelle di zigrino (1831), Il medico di campagna (1833), Eugenia Grandet (1833), Papà Goriot (1834-1835), Il giglio della valle (1835), Il curato del villaggio (1839-1846), Splendori e miserie delle cortigiane (1839-1847), La cugina Betta (1846), Illusioni perdute (1837-1843), Il cugino Pons (1847), I contadini (1855). Scrisse anche un'opera teatrale, Mercadet l'affarista (1840), rappresentata nel 1851. 


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