Enciclopedia

Bànti, Ànna (Firenze 1895-Ronchi di Massa 1985) Pseudonimo di Lucia Lopresti. Scrittrice. Fu fondatrice della rivista Paragone, insieme al marito Roberto Longhi, critico d'arte, che ne assunse la direzione. Si occupò della redazione letteraria della rivista. Alla morte del marito, avvenuta nel 1970, Anna Banti gli succedette nella direzione. Paragone ha avuto il merito di valorizzare autori italiani come Pier Paolo Pasolini, Beppe Fenoglio e Carlo Emilio Gadda. Ha inoltre raccolto la collaborazione di critici di prestigio come Maria Corti e Cesare Segre. Il linguaggio della Banti tende a essere arduo ed estremamente raffinato; questo ha fatto sì che, nonostante i meriti letterari, anche le sue opere più riuscite non avessero un successo popolare. L'iniziale itinerario della memoria si è sviluppato, con la consueta attenta cura stilistica, in opere più ampie, fino all'analisi sofferta della propria vita, combattuta tra l'amore per il marito e la propria vocazione di studiosa e scrittrice. Tra i temi ricorrenti nei suoi numerosi lavori, sono da citare la lotta della donna contro un mondo dominato dagli uomini e la ricostruzione raffinata di ambienti storici e moderni. Significativo, a questo proposito è il romanzo Artemisia (1947) che rievoca la vita della pittrice Artemisia Gentileschi (1597-ca. 1652), una donna che per trovare la sua strada deve lottare contro i pregiudizi del tempo. Tra le opere di narrativa, Itinerario di Paolina (1937), Il coraggio delle donne (1940), Sette lune (1942), Le monache cantano (1943), Artemisia (1947; poi adattato per il teatro con il titolo Corte Savella nel 1960), Le donne muoiono (racconto, 1951), Il bastardo (1953), Allarme sul lago (1954), La monaca di Sciangai (racconto, 1957), Le mosche d'oro (1962), Campi Elisi (racconti, 1963), Noi credevamo (1969), Dittico mediceo (1973), La camicia bruciata (1973), Da un paese vicino (1975), Un grido lacerante (1981). Ai lavori di narrativa si affiancano una biografia di Matilde Serao (1966) e lavori di critica d'arte, tra cui le monografie su Lorenzo Lotto (1953), Fra' Angelico (1953), Diego Velásquez (1955) e Claude Monet (1956); si occupò anche di critica letteraria e cinematografica (Opinioni, 1961). 


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