Enciclopedia

manierìsmo, sm. Movimento artistico che prende a modello i maestri rinascimentali, svincolandosi dalla fedele rappresentazione della natura e dedicando un'attenzione prevalente alla bella maniera. Il virtuosismo stilistico che lo contraddistingue preparò la successiva evoluzione del barocco. In generale, il termine possiede una valenza negativa, con riferimento a opere che ripetono forme stereotipate o eccessivamente ricercate nella forma. Il centro propagatore della nuova maniera è Firenze. Con la pubblicazione delle Vite di G. Vasari (1550) si diffonde la convinzione che l'arte abbia raggiunto il suo punto di massima perfezione con artisti come Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio e che agli artisti successivi sia rimasto solo il compito di imitarne lo stile. Tra le opere dei maestri, il cosiddetto Tondo Doni di Michelangelo (1503-1504, Firenze, Uffizi) viene considerato come il punto di partenza del manierismo, per l'intreccio dei volumi e per il moto a spirale che coinvolge tutti e tre i personaggi. Queste modalità stilistiche vengono riprese e dilatate dai giovani pittori dell'epoca, che trovano nel contorcimento della figura un mezzo espressivo adeguato alla loro tensione emotiva. Il Pontormo, per esempio, abbandona definitivamente la compostezza classica per imprimere alla composizione un movimento contorto che dà il senso della concitazione. L'accentuazione delle linee curve e della prospettiva, l'uso di colori contrastanti sono alcuni tra i principali strumenti stilistici utilizzati per superare il realismo del racconto, ottenendo una composizione nella quale la resa degli stati d'animo viene raggiunta attraverso la ricerca formale portata all'esasperazione. Ai manieristi non interessa trasmettere la carica emotiva o sacrale dell'evento raffigurato, ma piuttosto dimostrare la loro estrema capacità di riprodurlo in modo esteticamente perfetto, affermando il valore assoluto dell'arte. Tra i principali pittori: Pontormo, Bronzino, Rosso Fiorentino, Primaticcio, Daniele da Volterra, Parmigianino, Vasari e Tintoretto. Nella scultura: Bandinelli, Giambologna e Benvenuto Cellini. Nell'architettura G. Romano, Vignola, G. Della Porta, B. Buontalenti, Sansovino e Sammicheli. La corrente manierista ebbe figure importanti anche fuori d'Italia, in Francia, Olanda e Spagna (il Greco). 
In letteratura, il termine manierismo serve a designare fenomeni paralleli anche se meno precisi e ancora oggetto di discussioni. In particolare, rientrano nel manierismo letterario le soluzioni formali che, senza contestare i principi del classicismo, impreziosiscono e deformano l'espressività classica e intendono esprimere interessi e sensibilità lontani dall'equilibrio e dalla compostezza nella direzione del surreale e del sentimentale. Secondo queste premesse rientrerebbero nel manierismo alcune parti dell'opera di B. Cellini, di A. Caro, di G. B. Della Porta, di B. Guarini e T. Tasso. La situazione, comunque non è ancora criticamente definita. Nelle letterature europee sono state individuate espressioni manieristiche, per esempio, nella poesia di J. Donne e in M. Opitz. 


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