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semìti Nome dato ai popoli che parlavano lingue appartenenti al gruppo etnico linguistico del vicino Oriente, detto appunto semitico. La Bibbia mette in relazione alcuni popoli che hanno la stessa origine linguistica come gli ebrei, gli assiri con l'antenato comune Sem, figlio di Noè. A tale comunanza linguistica non corrisponde però identità di razza; non esiste una razza semitica. Esistono però altre analogie, come la comune appartenenza alle civiltà superiori antico-orientali. I principali popoli semiti attuali e storici sono le stirpi storiche della Mesopotamia, gli aramei, i cananei (estesi nell'attuale Siria, in Palestina e nel Libano), gli arabi, gli israeliti, gli amorrei e gli etiopi. L'importanza storica dei semiti coincide con il forte periodo di declino che le prime civiltà sumere subirono in seguito alla sconfitta che loro inferse Sargon il Grande, re della popolazione dei semiti di Accad, le cui origini si perdono nella leggenda. Il popolo dei semiti probabilmente ebbe origine dall'Arabia o dalla zona della Siria (Amurru). In seguito si spostarono in Palestina e nella città di Accad, la cui posizione non è ancora stata identificata con certezza; Accad è anche citata nella Bibbia come una delle quattro città fondate da Nemrod nella zona di Sennaar in Mesopotamia. Sargon il Grande conquistò la regione di Sumer spingendosi fino in Cappadocia. I suoi successori, Rimush e Naram-Sin, continuarono l'opera di conquista, che subì però più volte una battuta d'arresto a causa delle invasioni dei popoli dell'Armenia; in particolare i guti, che riuscirono a fondare un loro stato nell'Assiria e compirono opere di devastazione e distruzione delle principali città della regione, come Lagash. 


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