Enciclopedia

sociologìa, sf. sing. Scienza che studia i fenomeni sociali, i rapporti fra l'individuo e la società e ne ricerca le leggi. Iniziatore fu A. Comte che, nel suo Corso di filosofia positiva, introdusse il termine insieme alla nozione di esistenza di leggi indipendenti dalla volontà del singolo che regolano il progresso della società. Come predecessori possono essere indicati gli illuministi Hobbes e Montesquieu, gli economisti inglesi Smith e Ricardo. La teoria del progresso sociale e della possibilità di uno studio positivista, cioè con criteri scientifici, delle società umane si propose di estendere alla società il metodo di ricerca proprio delle scienze naturali, i cui maggiori cultori furono Pareto, Tarde e Mosca. Il positivismo tramontò sotto l'influsso del pensiero di Marx e alla fine del XIX sec. fu radicalmente rifondata da M. Weber e Durkheim. All'inizio del sec. Francia e Germania sono le nazioni all'avanguardia nella sociologia; dopo il 1930 si assiste al suo sviluppo negli Stati Uniti, grazie all'apporto di numerosi studiosi (T. Parsons, R. Merton, C. Wright Mills, T. W. Adorno). 


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