Punti di interesse turistico della regione Lazio

CategoriaPalazzo
TitoloPalazzo del Drago, già Crispo, Bolsena
Indirizzo01023 Lazio Viterbo delle Piagge via
Plus codes8FJHJXWP+73
Periodo1533-1544; 1554-1561
DescrizioneIl palazzo, posto in posizione dominante ai piedi della Rocca Monaldeschi della Cervara, nei pressi della porta nord del Borgo Sotto, fu costruito in varie fasi per volere del cardinale Tiberio Crispo (1498-1566), figlio di Giovanni Battista Crispo e di Silvia Ruffina, divenuta in seguito amante del cardinale Alessandro Farnese, poi papa Paolo III, al quale diede, intorno al 1500, Costanza, di cui Tiberio era dunque fratellastro. Il complesso è frutto di due fasi edilizie (1533-1544 e 1554-1561), corrispondenti in parte ai periodi nei quali Crispo detenne la carica di governatore di Bolsena. Il futuro cardinale, tuttavia, risiedeva nella cittadina, in una casa di sua proprietà, fin dal 1527, probabilmente incaricato come vicario di Alessandro Farnese, che fu a sua volta governatore di Bolsena dal 1525 al 1534. Crispo, nominato nel 1535 cameriere segreto del Farnese oramai divenuto pontefice, acquistò altre case limitrofe, riunificandole trasformandole nell’attuale palazzo. Nel 1540 divenne governatore supplente di Bolsena e probabilmente ricevette Paolo III nell'edificio in costruzione, che lo indusse ad arricchirlo di una loggia panoramica, come Crispo stesso ricorda in una lettera dell’anno successivo. I progetti di questa prima fase furono affidati a Raffaello da Montelupo e Simone Mosca, che dovettero adattare i fabbricati già esistenti alla ricerca di collegamenti funzionali tra essi. Questo primo nucleo, definito entro il 1544, si sviluppa lungo via della Piaggia, scavalcandola con ambienti pensili, dove è l’ingresso originario da cui sale lo scalone a quattro rampe, la “salita di scala bellissima” ricordata da Vasari nella “Vita di Simone Mosca”, che conduce alla terrazza pensile, da dove si accede alla Sala Grande, già terminata nel 1542, destinata alle sedute consiliari cui presiedeva il governatore: la funzione di rappresentanza dell’ambiente è sottolineata dalla presenza del nome del proprietario iscritto sugli architravi di porte e finestre. Dalla Sala Grande si accede agli altri ambienti: le sale private, la cosiddetta Biblioteca che a sua volta mette in comunicazione la Loggia Paolina con la Loggia del Dottore e la cappella privata di piccole dimensioni a pianta centrale coperta a cupola. Nuovamente nominato governatore di Bolsena nel 1553, l’anno successivo Crispo mise mano all’altra ala, detta il “Torrazzo”, sorta nella zona tra la Porta di Castello Capite e la sottostante Porta di S. Giovanni su progetto di Tommaso Bevilacqua, sostituito poi da Giulio Merisi: per la fabbrica fu utilizzata, a partire dal 1559, la pietra rossa della cava di Poggio Restaldo, sottratta dal governatore a una fornitura destinata alle opere pubbliche. Il palazzo venne ultimato nel 1561. La decorazione ad affresco e stucchi di numerosi ambienti dislocati sui due piani del Torrazzo fu avviata a partire dal 1559 e fu interrotta nel 1562, quando i bolsenesi, scontenti dell’amministrazione di Crispo, lo fecero rimuovere dalla carica di governatore. In epoca più recente l’edificio fu diviso in due differenti residenze, quella verso la rocca divenuta prima proprietà della famiglia romana Spada, poi dei Cozza, e quella verso la piazza divenuta proprietà Caposavi; un matrimonio tra esponenti di queste ultime due famiglie del patriziato bolsenese riunificò la fabbrica, ma, intorno al 1930, essa fu nuovamente divisa e attualmente la parte più rilevante, verso la rocca, è proprietà Del Drago, mentre la restante rimane ai Cozza Caposavi. Il palazzo unisce le caratteristiche della fortezza e della dimora di delizia essendo dotato di giardini e terrazze che si aprono sul versante dell’affaccio sul lago. La facciata verso il giardino è priva di elementi decorativi, la parete è segnata da una semplice cornice marcapiano con poche finestre e un coronamento aggettante sorretto da beccatelli; la stretta parete verso il lago è invece caratterizzata dalla loggia a serliana che lascia intravedere la decorazione interna. Secondo fonti d’inizio Settecento sulla facciata si vedeva dipinto il ritratto di Crispo (G. Marangoni, Thesaurus Parochorum…, Roma 1726, t. I, p. 196).

Fonte dei dati: Filas | Distretto Tecnologico della Cultura - futouring.eu
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