Punti di interesse turistico della regione Lazio

CategoriaPOI_InteresseCulturale
TitoloAffreschi della Sala di Alessandro Magno nel Palazzo del Drago, già Crispo, Bolsena
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Periodo1559-1562
DescrizioneLa sala, posta al I piano e affrescata sia sulle pareti che sulla volta, è detta “di Alessandro Magno” dalle storie del grande Macedone raffigurate nella volta, con evidente omaggio onomastico al papa Paolo III, al secolo Alessandro Farnese. La sala subì gravi danni durante l‘invasione napoleonica e parte della decorazione è deperita. La volta, a crociera con schifo, presenta una decorazione a grottesche e mostra nel riquadro centrale, contornato da cornice in stucco, lacerti della raffigurazione di un trionfo di Alessandro; nelle vele minori, entro cornici e campiture a grottesche, a sinistra è un riquadro con una scena di presa di possesso di una città da parte del condottiero, a destra un altro con Alessandro che grazia la famiglia del re persiano Dario; nella vele maggiori sono due scene di guerra, probabilmente l’assedio e l’incendio di Tiro (332 a.C.), in consonanza con la tradizione locale secondo cui il nome dell’antica Bolsena era Tiro; agli angoli della volta sono dipinti motivi a grottesca con l’emblema di Tiberio Crispo e dei suoi protettori Farnese dell’unicorno, che si abbevera da coppe sorrette da raffinate figure di Psiche alate in bassorilievo a stucco con dorature, sovrastate da mascheroni alati anch’essi in stucco; nella cornice sottostante, tra scenette a grottesche marine, figura la stella a otto punte, altro emblema araldico di Crispo. Le pareti sono interamente mascherate da un paramento architettonico lapideo dipinto a monocromo, con un basamento su cui poggiano grandi aperture dallo strobo profondo, sormontate da festoni e inquadrate da paraste con capitello ionico su cui poggiano telamoni a erma raffigurati con pose variate: negli strombi sono dipinte a trompe l’œil nicchie, alcune delle quali contenenti statue; nelle aperture così delimitate si distendono paesaggi, vuoi di fantasia, come quello con un’esedra all’antica tra gli alberi dove è ospitato un banchetto, vuoi con elementi reali, come quello con la Rocca Monaldeschi della Cervara che si staglia sul Lago di Bolsena; nei soprapporta, infine, sono affrescate a monocromo figure allegoriche femminili, identificabili nella Pace e nella Fama. L’esecuzione degli affreschi è databile tra il 1559 e il 1562. Pur non essendo emersi documenti che rendano certa la loro paternità, le decorazioni sono attribuite dalla critica ad alcuni dei pittori coinvolti nel cantiere di Castel S. Angelo a Roma dove, tra il 1543 e il 1545, lo stesso Crispo, nominato castellano, aveva soprinteso ai lavori, in particolare al romano Luzio Luzi e al bolognese Prospero Fontana.

Fonte dei dati: Filas | Distretto Tecnologico della Cultura - futouring.eu
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