Punti di interesse turistico della regione Lazio

CategoriaPalazzo
TitoloPalazzo Restituti, Caprarola
Indirizzo01032 Lazio Viterbo 15 Pietro Cuzzoli piazza
Plus codes8FJJ86FV+J2
Periodo1574-1586
DescrizioneIl palazzo, nell'attuale Contrada Fontanaccia, fu costruito sul filo della nuova “via Diritta” ideata dal Vignola e realizzata tra il 1557 e il 1564. I fratelli Pompeo e Lattanzio Restituti diedero avvio alla fabbrica probabilmente intorno al 1574-75, secondo quanto affermato da Pompeo in un memoriale conservato presso l’Archivio Comunale di Caprarola (menzionato da Passini, 2008). Ancora nel 1580 Pompeo dichiara che per fondare un lato del palazzo ha necessità di acquistare parti di proprietà limitrofe. Prende così corpo l’ipotesi che l’edificio, che presenta alcune assonanze col Palazzo Moscheni, rientri in quegli interventi di impronta vignolesca, eseguiti dal suo collaboratore e poi architetto farnesiano Giovanni Antonio Garzoni da Viggiù, nell’ambito del rinnovamento urbanistico del borgo voluto dal cardinale Alessandro Farnese. A Giacomo Del Duca, anch’egli attivo nel giardino grande del palazzo Farnese tra il 1584 e il 1588, a cui il palazzo Restituti è tradizionalmente assegnato, è invece più ragionevolmente attribuibile il completamento della facciata con il bel portale d’ingresso, a “bugne sussultanti” o “a doppio dente di sega”, concluso in alto da un attico con due coppie di mensole binate, con loro proiezione sul piano della facciata, che sorreggono il sovrastante balcone, e delimitano due riquadri contenenti ciascuno una stella a sei punte, simbolo araldico dei Restituti. Al centro dei due riquadri, al di sopra del lungo concio posto a chiave di volta dell’arco del portale, è lo stemma di famiglia con in capo il giglio farnesiano, in origine sormontato da quello del cardinale Alessandro Farnese attualmente conservato nell’androne del palazzo: lo stemma sovrasta l’iscrizione A D M (1)586, data di conclusione dei lavori. Un’altra iscrizione posta alla base del balcone centrale sottolinea che il palazzo fu costruito ex novo: POMPEIVS ET LACTANTIVS FRA(TR)ES DE RESTITVTIS A FVNDAMENTIS EREXERVNT (“Pompeo e Lattanzio fratelli Restituti dalle fondamenta lo eressero”). La facciata, che si adatta al forte dislivello della strada, presenta caratteristiche interessanti con le bugnature angolari e le finestre, tutte con cornice in peperino, poggianti su spessi marcapiani in peperino, quattro in origine al piano terra, su mensolette, due delle quali manomesse per l’apertura degli accessi alle botteghe fiancheggianti il portale principale, cinque al piano nobile e cinque al mezzanino, anch’esse ampliate in epoca successiva tagliando il sottostante marcapiano. Il palazzo, a cui era annesso un giardino e aveva le volte di alcune stanze decorate, passò successivamente in proprietà alla famiglia Londei.

Fonte dei dati: Filas | Distretto Tecnologico della Cultura - futouring.eu
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