Punti di interesse turistico della regione Lazio

CategoriaPOI_InteresseArcheologico
TitoloCloaca Maxima
Indirizzo
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PeriodoVII sec. a.C.
DescrizioneIl suolo primitivo di Roma era solcato da numerosi corsi d’acqua alimentati dalle piogge, dal ruscellamento dei colli e dalle sorgenti naturali. La regolamentazione delle acque e la bonifica dei pantani condotte dalla dinastia etrusca dei Tarquini ebbero dunque il senso di favorire lo sviluppo della città permettendo di chiuderne la maglia urbanistica con l’occupazione di aree fino a quel momento poco praticabili. Di particolare importanza la realizzazione nella valle del Velabro, percorsa dallo Spinon e soggetta alle piene del Tevere, della Cloaca Maxima. Diretta conseguenza del prosciugamento della valle sarà la creazione del nuovo centro religioso, politico e amministrativo della città: il Foro Romano. La Cloaca ha inizio nel quartiere della Subura, all’altezza della Torre dei Conti e dopo un percorso lungo e tortuoso, sfocia nel Tevere. In origine canale a cielo aperto, solo successivamente venne coperta a volta a seguito della intensa frequentazione della zona dei Fori. La sezione del condotto è larga e alta in media 3 metri. La tecnica di costruzione, che risente delle varie ristrutturazioni succedutesi nel corso dei secoli, alterna ampi settori realizzati in blocchi di tufo, con altri in opera cementizia: da notare che alcuni tratti della fogna sono ancora perfettamente funzionanti e utilizzati per lo smaltimento delle acque reflue della città. A protezione della cloaca un sacello dedicato a Venere Cloacina era posto davanti alla Basilica Emilia, dove la tradizione collocava, lungo il corso d’acqua non ancora irreggimentato, il confine tra il territorio dei Sabini e dei Romani.

Fonte dei dati: Filas | Distretto Tecnologico della Cultura - futouring.eu
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