Punti di interesse turistico della regione Lazio

CategoriaChiesa
TitoloSancta Agnes
Indirizzo
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PeriodoVIII-XII sec.
DescrizioneLe tradizioni del martirio di Sant’Agnese ricordano martire cristiana messa a morte in giovane età durante la persecuzione di Valeriano (258-260 d.C.) o di Diocleziano nel 304 d.C: la giovane, denunciata come cristiana dal figlio del prefetto di Roma, da lei respinto, venne esposta nuda in un lupanare dello Stadio di Domiziano e poi uccisa. Le modalità della esecuzione sono discordanti, così come il gesto di estrema pudicizia con il quale si sarebbe coperta il corpo prima di morire: con i capelli cresciuti miracolosamente o con la veste. Le fonti più antiche (del IV secolo) e la passio S. Agnetis (VI secolo) non menzionano lo Stadio di Domiziano come luogo del presunto martirio. Ma, almeno dall’ VIII secolo, un luogo di culto ricordato nell'Itinerario dell'Anonimo di Einsiedeln è presente nelle sostruzioni dello Stadio, nell’area inglobata nei sotterranei della chiesa barocca di Sant’Agnese in Agone. Nel 1123 l’oratorio di Sancta Agnes, viene trasformato da Papa Callisto Il (Guido di Borgogna, 1119-1124) in una piccola basilica con portico. Sotto Urbano III (Umberto Crivelli,1185‐1187) Sancta Agnes de Cryptis Agonis è annoverata fra le filiali della basilica di San Lorenzo in Damaso. Nella chiesa venne battezzata, nel 1384, Santa Francesca Romana, la cui casa era tra vicolo De Cupis e via di Tor Millina. L’antica chiesa occupava lo spazio corrispondente a cinque fornici in lunghezza e tre fornici in larghezza dello stadio romano. L’ingresso principale era su via dell’Anima, mentre solo una piccola porta dava sulla piazza. Si accedeva al portico (corrispondente al primo ambulacro esterno dello Stadio) da una scala e poi, da altri gradini, all’aula fiancheggiata da due navate. Al piano ancora inferiore era il luogo del martirio, dietro l’altare. I dislivelli mostrano i cambiamento di quote dall’area di età medievale rispetto all’epoca antica.

Fonte dei dati: Filas | Distretto Tecnologico della Cultura - futouring.eu
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