Punti di interesse turistico della regione Lazio

CategoriaPOI_InteresseCulturale
TitoloSala del bagno o Stufa del Castello di Giulia Farnese, Carbognano
Indirizzo
Plus codes
Periodo1505-1509
DescrizioneAll’interno della torre rotonda posta all’angolo nord della fortezza con funzioni di accesso fortificato all’attuale piazza del Comune, c'è una sala a pianta circolare con volta a cupola, una volta destinata a “stufa”, o bagno riscaldato, privilegio riservato ai più ricchi aristocratici e prelati del Rinascimento di cui Giulia Farnese non volle privarsi. La “stufa” (volgarmente definita “cappella”) era servita da un impianto di tubazioni per la fornitura di acqua calda, mentre un sistema a “ipocausto”, cioè di riscaldamento posto al di sotto dell’impiantito, vi immetteva vapore caldo mediante un foro nel pavimento. Sono noti gli esempi romani della “stufetta” del cardinal Bibbiena all’interno del Palazzo Apostolico Vaticano (1516) e della “stufetta” di Clemente VII a Castel S. Angelo (1525-1532), entrambe affrescate dalla bottega di Raffaello: un particolare riscontrabile in quest’ultimo ambiente, e cioè il motivo simbolico “acquatico” della cornice a conchiglie, è presente anche nella stanza di Carbognano, a coronamento del fregio dipinto ad affresco, avvalorando ulteriormente l’ipotesi della sua destinazione a bagno. Il fregio posto a delimitazione della volta presenta i medesimi soggetti dello studiolo ed è informato dalle stesse caratteristiche stilistiche riferibili alla scuola del Pinturicchio, stabilendone così la datazione al primo decennio del Cinquecento. Tra i motivi simbolici dipinti si notano coppie affrontate di fanciulle che danno da bere a unicorni, simbolo farnesiano per eccellenza che sottende l’identificazione programmatica della famiglia e di Giulia con le virtù basilari della morale dell’epoca (purezza, castità, fierezza, nobiltà d'animo, forza e di orgoglio); compare anche il motivo della fenice sopra la sua “immortalità”, cioè il fuoco che la riduce in cenere da cui rinasce, simbolo di resurrezione, eternità, fama imperitura e nome senza macchia, e quello della pressa che schiaccia il fuoco, alludente al dominio delle passioni, corredato dall’iscrizione IN IGNIM REQUIEVI (“sopra il fuoco ho riposato”). Altri simboli reperibili sono quello della cicogna (riparo) e del carciofo (austerità). Al di sopra di mascheroni grotteschi coppie di unicorni salienti reggono una tabella con l’iscrizione VIVA (ardente, durevole) riferita alla simbologia della fenice e del fuoco. Nel fregio campeggia lo stemma personale di Giulia, partito Farnese-Caetani, a sottolineare l’uso privato e personale dell’ambiente.

Fonte dei dati: Filas | Distretto Tecnologico della Cultura - futouring.eu
Licenza:


Blia.it NON utilizza cookie (v. informativa)

Per contattare la redazione di Blia.it potete scrivere a: info@blia.it
(attenzione, blia.it non ha nessun rapporto con banche, scuole o altri enti/aziende, i cui indirizzi sono visualizzati al solo scopo di rendere un servizio agli utenti del sito)