Punti di interesse turistico della regione Lazio

CategoriaPOI_InteresseArcheologico
TitoloAcropolis of Alatri
Indirizzo03011 Lazio Fr Via Gregoriana via
Plus codes8FHMP8GR+HR
Periodosec. IV a.C. - sec. III a.C.
DescrizioneL’Acropoli di Alatri, nota come Civita, sovrasta il centro storico della città è circondata da mura megalitiche erette dai Romani su una preesistente fortificazione. Fu probabilmente realizzata mediante il taglio della collina calcarea da cui furono ricavati i grandi blocchi ricollocati poi nello stesso promontorio e fatti combaciare perfettamente ad incastro senza l’utilizzo di calce o cementi. Si tratta di una costruzione ciclopica e diverse sono le ipotesi formulate sull’epoca di esecuzione delle mura: alcuni studiosi ne ipotizzano la realizzazione intorno al VI secolo a.C., altri, come l’archeologo Filippo Coarelli, ne fanno risalire la costruzione al IV-III secolo a.C.. La sua struttura di contenimento, a pianta trapezoidale, caratterizzata da possenti muraglie alte 15 metri, in opera poligonale, racchiude una vasta area sopraelevata di circa 19.000 mq., posta al centro dell'abitato cittadino. Degne di ammirazione sono le due porte di accesso: la Porta Maggiore o Porta dell’Areòpago, ubicata sul lato meridionale, alta 4,5 metri e larga 2,68 metri, ha un architrave monolitico di straordinarie dimensioni, secondo in Europa soltanto alla Porta dei Leoni di Micene. Originariamente chiusa da un cancello o da travi, la sua costruzione è contestuale alle mura e immette in una galleria a “dolmen” lunga 11 metri. Nei pressi della porta si trovano una cisterna, rinvenuta dopo i lavori di restauro, e tre nicchie, che forse contenevano le statue degli dèi protettori della città.La Porta Minore o Porta dei Falli, collocata sul lato settentrionale, è assai meno importante ma di eguale suggestione per la presenza di un ristretto corridoio ascendente, coperto con monoliti in progressivo aggetto, un sistema di copertura che sembra trovare riscontro solo nell’interno della piramide di Menphi. Il nome “porta dei Falli”, è legato alle incisioni che sovrastano la porta stessa: tre falli, che stanno a simboleggiare la fertilità. Nell'antichità, infatti, si ritiene che tale passaggio sia servito per i riti pagani, e il simbolo, era di buon augurio per chiunque percorresse la scalinata della porta senza mai fermarsi. Oggi questa porta è chiusa da una cancellata. Sulla sommità dell’acropoli, sorge la Cattedrale di San Paolo con l’attiguo Vescovado. Entrambi gli edifici, di origine altomedievale, si presentano con le forme assunte nel corso del XVIII secolo, in seguito a ristrutturazioni e rifacimenti che culminarono con la costruzione di una nuova fronte affidata all’architetto Jacopo Subleyras. L’interno della chiesa, a tre navate, si caratterizza per il presbiterio rialzato, che conserva preziosi reperti cosmateschi del 1222 e con la celebra reliquia dell’Ostia incarnata: una particolare eucaristia divenuta miracolosamente carne umana nel lontano 1227. Lungo il pendio che si sviluppa al di sotto del lato settentrionale dell'Acropoli si trovano i resti di un portico, fatto realizzare dal censore Lucio Betilieno Varo nella seconda metà del II secolo a.C. per collegare l'acropoli al foro cittadino.

Fonte dei dati: Filas | Distretto Tecnologico della Cultura - futouring.eu
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