Punti di interesse turistico della regione Lazio

CategoriaPOI_InteressePaesaggistico
TitoloGrotte di Pastena
Indirizzo03020 Lazio Fr Pastena
Plus codes8FHMFF9R+RF
PeriodoMesozoico
DescrizioneLe Grotte di Pastena, poste all'interno della catena dei Monti Ausoni, furono scoperte nel 1926 dal barone Carlo Franchetti e aperte alle visite turistiche già nell’anno successivo.Lo spettacolo naturale delle grotte è stato creato nei secoli da eventi geologici simili a quelli verificatisi nel Carso Friuliano, con forme di erosione e pianure legate ad antichi laghi carsici.Durante la seconda guerra mondiale, all'ingresso della grotta stazionava il quartier generale dell’esercito tedesco impegnato sul fronte di Cassino agli ordini del generale Kesselring, mentre le parti più interne offrirono rifugio alla popolazione locale.Le grotte sono attraversate dalle acque che, provenienti dal cosiddetto Fosso Maestro, escono sul versante opposto, finendo nella Valle del Sacco. La temperatura si attesta stabilmente intorno ai 14-15° e l’umidità relativa rimane sempre molto elevata, su valori intorno al 95-100%.Il percorso di visita, lungo quasi un chilometro, è composto da un ramo attivo inferiore, caratterizzato dal fiume sotterraneo e il lago blu, e da un ramo fossile superiore, dove le concrezioni calcistiche danno vita ad ambienti molto suggestivi. Oltre al sentiero turistico percorribile a piedi, ci sono alcune zone percorribili con battelli e accessibili solo a persone esperte.Lungo il percorso, si susseguono dieci sale i cui nomi richiamano la storia di questo affascinante luogo. Dal salone di ingresso si arriva, attraverso una galleria scavata nella roccia, alla Sala del lago blu, così chiamata dai primi esploratori per la presenza di un laghetto alimentato da una cascata alta circa 10 metri e da sorgenti sotterranee.Percorrendo la Galleria delle Meraviglie, abitata durante l’inverno da una popolosa colonia di pipistrelli, si approda alla Sala delle Colonne, la più antica e bella del complesso. L’età geologica di quest’area è testimoniata dal grande diametro delle colonne, generate dall’unione di una stalattite con una stalagmite. In questa sala si possono notare anche concrezioni “a fetta di prosciutto”, formatesi dal movimento delle acque carbonatiche su una parete inclinata e caratterizzate da diverse tonalità di colore dovute alle sostanze minerali disciolte nell’acqua.

Fonte dei dati: Filas | Distretto Tecnologico della Cultura - futouring.eu
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