Punti di interesse turistico della regione Lazio

CategoriaPOI_InteresseCulturale
TitoloRitratto equestre del Principe Camillo Rospigliosi
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PeriodoXVIII sec.
DescrizionePrimogenito di Domenico Clemente Rospigliosi e di Giustina Borromeo, Camillo Rospigliosi si distinse per il suo anticonformismo. Impegnato nella cura dei possedimenti terrieri della famiglia aveva una grande passione per l’allevamento di razze pregiate di cavalli da corsa nelle proprietà di Maccarese e Zagarolo. Il ritratto a cavallo eseguito nel 1737 è l’unica immagine ufficiale di Camillo Rospigliosi, che preferì invece comparire nelle scene di genere, che commissionò con intenti documentari.Il ritratto equestre, seppure richiamando modelli aulici seicenteschi, da Pietro Paolo Rubens a Antonie Van Dyck, rimanda direttamente alla passione per i cavalli di Camillo. La posa in cui è ripreso il cavallerizzo e quella del cavallo rispondono con esattezza alle regole della manualistica di equitazione del tempo della posizione di indietreggiamento.Con precisione analitica sono descritti i finimenti del cavallo e la sella, con pomo a forma di leone e il tipico abbigliamento da cavallo di Camillo, il frack o frok, diffuso negli anni Trenta del Settecento tra la nobiltà inglese di campagna, arricchito da galloni e bottoni dorati influenzati dalla moda militare dell’epoca.Sullo sfondo, in lontananza, la sagoma di una torre in riva al mare, richiamo ai possedimenti di Maccarese della famiglia Pallavicini Rospigliosi.Agostino Masucci che eseguì il dipinto, attivo fin dal 1728, fu ritrattista di successo degli anni Quaranta del Settecento. Allievo di Carlo Maratti, protagonista della scena artistica romana della seconda metà del XVII secolo, mostra una predilezione per il classicismo accademico corrispondente al gusto di quegli anni dei Rospigliosi. Presso Masucci si formarono importanti artisti come Pompeo Batoni e Gavin Hamilton.(inv. MR 765)

Fonte dei dati: Filas | Distretto Tecnologico della Cultura - futouring.eu
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