Punti di interesse turistico della regione Lazio

CategoriaPOI_InteresseArcheologico
TitoloForo di Cesare
Indirizzo00184 Lazio Roma Via dei Fori Imperiali Via
Plus codes8FHJVFVM+JX
PeriodoI-XI sec.
DescrizioneNel 54 a.C. Gaio Giulio Cesare promosse la progettazione di un nuovo complesso forense alle spalle del Foro Romano, per la cui costruzione vennero eseguiti grossi interventi di sbancamento alle pendici del Campidoglio e del Quirinale. Al momento dell’inaugurazione del nuovo Forum Iulium nel 46 a.C. i lavori erano ancora incompiuti e furono in seguito conclusi da Augusto. A quest’ultimo si deve il rifacimento della Curia e la serie di tabernae, forse con funzioni di pubblici uffici, inserite nel portico occidentale. La piazza a pianta rettangolare era fiancheggiata su tre lati da portici a due navate terminanti a nord con absidi semicircolari. Sempre su questo lato, addossato al taglio delle pendici del Campidoglio, era il tempio consacrato a Venere Genitrice. Elevato su alto podio, l’edificio era circondato su tre lati da un colonnato in stile corinzio. Davanti al tempio erano due fontane e al centro della piazza, la statua equestre bronzea di Cesare. Il Foro venne restaurato sotto Domiziano dopo l’incendio del 64 d.C. e nuovamente da Traiano in seguito ai nuovi i sbancamenti per la costruzione del suo foro. In tale occasione venne ricostruito il tempio di Venere Genitrice, inaugurato nuovamente nel 113 d.C. Le colonne in marmo lunense (sono visibili tre colonne rialzate dopo gli scavi degli anni trenta), sostenevano una ricca trabeazione con fregio a girali di acanto. La decorazione delle pareti esterne era arricchita negli spazi tra le lesene da pannelli scolpiti con Amorini, presenti anche in altre parti della decorazione architettonica. A Traiano è attribuito anche un edificio diviso da pilastri in due navate, noto dalle fonti come Basilica Argentaria e una grande latrina semicircolare. Un nuovo intervento di restauro si ebbe con Diocleziano, in conseguenza dell’incendio del 283 d.C. Dopo l’abbandono dell’area e la spoliazione delle lastre pavimentali di travertino della piazza, nell’alto medioevo, agli inizi del IX secolo, il Foro venne utilizzato per scopi agricoli con l’impianto di una vigna e di un frutteto. All’inizio del X secolo si formò un insediamento con abitazioni lungo una viabilità trasversale. La tendenza all’impaludamento della zona portò alla generale decadenza dell’area che fu abbandonata nel corso dell’XI secolo.

Fonte dei dati: Filas | Distretto Tecnologico della Cultura - futouring.eu
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