Punti di interesse turistico della regione Lazio

CategoriaPOI_InteresseCulturale
TitoloForo Romano
Indirizzo00186 Lazio Roma Piazza S. Maria Nova piazza
Plus codes8FHJVFVM+3P
PeriodoX sec. a.C.-XIX sec. d.C.
DescrizioneIl Foro Romano è una vallata posta tra i colli Palatino, Velia, Quirinale ed Esquilino, in origine percorsa da vari torrenti (il più importante dei quali era il Velabro) provenienti dalle pendici dei colli, che, nella stagione delle piene, la rendevano paludosa e poco adatta a insediamenti stabili. In vari punti dell’area, ma soprattutto ai margini, sono state rinvenute tombe databili all’età del ferro, ovvero contemporanee ai primi stanziamenti stabili sui colli circostanti. La realizzazione della Cloaca Maxima, al tempo della dominazione etrusca di Roma, consentì di canalizzare le acque e diede inizio al processo di monumentalizzazione dell’area che divenne lo spazio pubblico, la piazza (Forum) più importante della città, collegata dalla viabilità longitudinale della via Sacra e dai percorsi trasversali del vicus Tuscus e del vicus Jugarius. Nel corso del tempo sul lato nord-occidentale, ai piedi del Campidoglio, vengono realizzati il Comizio, la Curia e il tempio di Saturno, sede dell’Erario , la fonte del Tulliano, il tempio della Concordia; sul lato est il tempio dei Castori e la fonte di Giuturna. Alle spalle di questi, la Regia e il tempio di Vesta, sulle estreme propaggini del Palatino, prospicienti la valle) ricevettero un nuovo assetto. Nel II e nel I secolo a.C. furono realizzate le basiliche che vanno a delimitare i lati della piazza: la Porcia (dietro la Curia), l’Opimia (a ovest) la Sempronia (sul lato Sud), l’Emilia (a nord) e infine la Giulia (a Sud). In età imperiale il Foro è arricchito da nuovi edifici templari quali il tempio di del divo Giulio, il tempio di Vespasiano e quello di Antonino e Faustina. Nel III secolo d.C. venne eretto l’arco di Settimio Severo, situato lungo l’itinerario percorso dai cortei trionfali. L’area centrale della piazza, dapprima pavimentata con un semplice battuto poi lastricata (l’attuale livello risale al 12 a.C.), rimase sempre sgombra da monumenti: solo alla fine del III secolo d.C. vengono erette colonne onorarie sui lati meridionali e occidentali. L’ultimo monumento del Foro Romano è la colonna dedicata nel 608 d.C. all’imperatore Foca per aver donato alla Chiesa il Pantheon. Progressivamente interratasi dalla fine dell’età antica, il Foro romano diviene area di pascolo occupata, alla fine del medioevo, da poche case modeste collegate al mercato del bestiame che vi si teneva e che diede all’area il nome di Campo Vaccino. Sui resti dei templi e dei monumenti antichi si impostano già dall’età altomedievale edifici di culto come le chiesa di Santa Maria Antiqua, di Sant’Adriano, di San Lorenzo in Miranda, dei Santi Cosma e Damiano. Alla fine del Rinascimento in occasione della visita di Carlo V a Roma nel 1536, il papa Paolo III (Alessandro Farnese 1534-1549) volle realizzare un nuovo percorso, noto come Alberata o Olmata che attraversava la pianura del foro, tra l’arco di Tito ai piedi del Palatino e quello di Settimio Severo ai piedi del Campidoglio, mostrando all’imperatore, accanto al nuovo volto che la città andava assumendo, le glorie della antica Roma.Con la riscoperta dell’antico, il Campo Vaccino fu soggetto privilegiato di vedutisti e incisori, soprattutto dagli inizi del XVII secolo. Dai primi decenni dell’Ottocento iniziano nel Foro romano le grandi campagne di scavo che portarono alla riscoperta dell’area.

Fonte dei dati: Filas | Distretto Tecnologico della Cultura - futouring.eu
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