Enciclopedia

Cortigiana, La Commedia di P. L'Aretino (1525 e 1534). È basata su due burle, l'una giocata a un aspirante cortigiano, l'altra a un innamorato di una nobile romana. Quest'ultima burla, in particolare, consente all'Aretino di imbastire un convegno amoroso equivoco, che gli dà occasione di mettere in mostra tutte le sue risorse istrioniche. È l'opera teatrale più famosa dell'Aretino, nella quale viene rappresentata la corruzione della società romana, che l'autore era stato costretto ad abbandonare dopo gli scandali e l'attentato subìto il 28 luglio 1527. 


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