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Firènze (408.000 ab., CAP 50100, TEL. 055) Città della Toscana, capoluogo della provincia e della regione, situata sulle rive dell'Arno. È circondata dalle colline di Settignano, Fiesole, Careggi, Arcetri e Bellosguardo. Le principali risorse economiche sono dovute al turismo (città d'arte di rilevanza mondiale), alle industrie (tessili, abbigliamento, ottiche, metalmeccaniche, chimiche, farmaceutiche e metallurgiche), all'artigianato (merletti, oreficeria, lavorazione della paglia e produzione di articoli in pelle). Sede di una famosa università, di varie biblioteche e di istituti di ricerca e di istruzione superiore. Vi si trova un aeroporto. Il patrimonio artistico della città è tra i maggiori del mondo; famosi i musei (Uffizi, Pitti, Bargello, Archeologico, di Arte Moderna, dell'Opera, del Duomo); le biblioteche (Laurenziana, Riccardiana, Marucelliana, Nazionale Centrale); le accademie (della Crusca, Cimento, Colombaria) e i giardini (Cascine, Boboli). I monumenti religiosi costituiscono un grande complesso artistico: il duomo (Santa Maria del Fiore) sormontato dall'immensa cupola del Brunelleschi e dal campanile di Giotto, custodisce una Pietà di Michelangelo; il battistero con le porte bronzee di Ghiberti e di Andrea Pisano; Santa Maria Novella; Santa Croce, nella quale si trovano le tombe dei grandi, Machiavelli, Michelangelo, Galileo, Alfieri, Foscolo, Rossini; San Lorenzo con le sagrestie del Brunelleschi (vecchia) e del Michelangelo (nuova). Anche per quanto riguarda l'aspetto civile, l'architettura è espressa da opere grandiose, quali il palazzo Vecchio, la loggia dell'Orcagna, lo Spedale degli Innocenti (Brunelleschi) con un elegante loggiato, i palazzi Medici, Pitti (galleria di pittura) degli Uffizi (opera del Vasari) e il ponte Vecchio, caratteristico per la sua doppia fila di botteghe, dal 1500 esclusive degli orafi. 
Storia 
Gli etruschi, provenienti dall'Asia Minore, si stabilirono nella zona ora occupata approssimativamente da Toscana, Lazio e Umbria. Le prime testimonianze della civiltà etrusca risalgono al IX sec. a. C. (pitture tombali, urne, tombe, tavolette e statue). Pregevoli collezioni di arte etrusca sono conservate anche a Firenze, nel Museo Archeologico (come il famoso bronzo della chimera). Solo nel 395 la civiltà etrusca fu sottomessa definitivamente all'influenza romana, perdendo i connotati peculiari della cultura originaria. Durante le campagne di colonizzazione operate da Silla, i romani fondarono a Firenze il municipio Florentia sui resti di un antico insediamento etrusco, ponendovi la base per una luogo di rifugio e riposo per i veterani. Con la definitiva sconfitta degli etruschi e l'affermarsi della supremazia romana, grazie alla sua fortunata posizione sulla via Cassia e sul fiume Arno, la città divenne sempre più importante come centro di comunicazione e di commercio per le ricche colture agricole della zona circostante. In seguito divenne sede vescovile. Firenze, dopo la resistenza agli ostrogoti e la resa a Totila, re dei goti, entrò a far parte del ducato di Lucca sotto i longobardi. Solo con l'avvento di Carlo Magno riacquistò prestigio e indipendenza, divenendo una contea. Lotario I ne fece un nuovo feudo riunendo i territori fiorentini con quelli di Fiesole. Firenze ottenne l'autonomia comunale dalla contessa Matilde di Canossa, a fianco della quale si era schierata la città all'epoca delle lotte per le investiture. In seguito alla morte di Matilda di Canossa, a partire dal 1138, Firenze fu retta da un regime consolare. Sostituito il regime consolare con quello podestarile, Firenze fu teatro dei violenti scontri tra guelfi e ghibellini a partire dal 1215, allorché Oddo Arrighi fu ucciso da Buondelmonte dei Buondelmonti. L'appoggio dell'imperatore Federico II ai ghibellini portò alla cacciata dei guelfi dalla città (1248). Il riscatto della parte guelfa, dopo la morte di Federico II e l'appoggio di Carlo d'Angiò, portò a divisioni interne ai guefli (i Bianchi guidati dalla famiglia dei Cerchi) e i Neri (sotto la guida dei Donati). La vittoria dei Neri, appoggiati da Carlo di Valois, portò all'esilio di Dante Alighieri. Nel 1378 la tensione in città produsse anche scontri sociali con la rivolta dei Ciompi. La famiglia Medici detenne il potere in Firenze dal 1434 al 1737. Partendo dal governo di Cosimo il Vecchio, i Medici si succedettero alla guida della città controllando la vita politica e sostenendo il patrimonio culturale e artistico. Tra i Medici vi furono anche due papi (Giulio, ovvero Clemente VII e Alessandro, ovvero Leone X) e una regina di Francia (Caterina, sposa di Enrico II). Il loro dominio fu avversato dalla congiura dei Pazzi (1478) e interrotto per pochi anni dalla prima (1494-1512) e dalla seconda (1527-1530) repubblica fiorentina. Tra i Medici, spicca la figura di Lorenzo il Magnifico, letterato, sotto il cui governo Firenze conobbe un periodo di pace e prosperità, all'insegna dell'equilibrio della cultura rinascimentale. All'estinzione della dinastia dei Medici (l'ultima esponente fu Anna Maria Luisa), il granducato di Toscana (che era nato nel 1570 con Cosimo I) fu ereditato dai duchi di Lorena (Asburgo). Leopoldo I, futuro imperatore d'Austria, nel 1765 avviò alcune riforme sociali, tra le quali l'abolizione della pena di morte. 
Unita al regno di Sardegna, Firenze divenne cinque anni dopo capitale d'Italia. Solo con la riunificazione completa della penisola, nel 1871, Firenze perse il ruolo di capitale, destinato a Roma. L'alluvione avvenuta il 4 novembre 1966 è ricordata ancora oggi come una delle calamità che più colpirono la città. I ponti di Firenze avevano già subìto la distruzione durante la seconda guerra mondiale (crollarono tutti tranne il ponte Vecchio); in occasione della piena che investì Firenze nel 1966, l'acqua salì di più di 6 m sulle strade cittadine e i danni al patrimonio artistico furono incalcolabili. 
Provincia di Firenze 
(977.000 ab., 3.538 km2) Ampia zona attraversata dal fiume Arno, posta tra l'Appennino tosco-emiliano, i monti del Chianti e le colline Metallifere, è in gran parte occupata da rilievi interrotti dalla valle dell'Arno. Le attività principali sono l'agricoltura (coltivazione di frutta, ortaggi, uva e olivi), l'allevamento (bovini, suini e ovini) e le industrie (cementifici, prodotti tessili, dell'abbigliamento e meccanici). I centri principali sono Scandicci, Empoli, Campi Bisenzio, Fucecchio, Bagno a Ripoli e Sesto Fiorentino. 
Assedio di Firenze 
Assedio posto da Carlo V nel 1529, in base a un trattato stipulato con papa Clemente VII, al fine di costringere Firenze ad accettare i Medici. Il 3 agosto 1530 la sconfitta di Gavinana portò alla firma della resa avvenuta il 12 agosto 1530; Firenze ritornò sotto la signoria dei Medici. 
Concilio di Firenze 
Concilio ecumenico iniziato a Basilea con la terza sessione, proseguì nel 1438 a Ferrara e successivamente, dal 1439 al 1442, si svolse a Firenze. Papa Eugenio IV e Giovanni VIII, imperatore d'oriente, sancirono l'unione della chiesa greca e latina; questo accordo non venne però riconosciuto dalla chiesa d'oriente che lo dichiarò nullo nel concilio di Costantinopoli del 1472. 
Trattato di Firenze 
Trattato conclusosi il 3 luglio 1557 tra Cosimo I de' Medici e Filippo II di Spagna che riconosceva al duca di Firenze il dominio di Siena e il granducato di Toscana e agli spagnoli lo stato dei presidi. 


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