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Gerusalemme Liberata Poema in 20 canti, in ottave, di T. Tasso (1580-1584). L'opera è dedicata ad Alfonso II d'Este, signore di Ferrara, al servizio del quale l'autore era stato dal 1572. Il poema si svolge sullo sfondo della prima crociata (1096-1099). Il Tasso ritiene l'argomento di carattere cristiano ideale per un poema in quanto la fede legittima il meraviglioso: gli interventi soprannaturali, di Dio, degli angeli o anche delle potenze infernali appaiono verosimili perché fanno parte delle verità di fede. La materia scelta era abbastanza lontana nel tempo da consentire la più ampia libertà di invenzione poetica, ma abbastanza vicina agli interessi del pubblico. In effetti, la presenza dei turchi nel Mediterraneo era un motivo di costante preoccupazione e argomento di attualità dopo la battaglia di Lepanto (1571) nella quale la coalizione cristiana aveva battuto la flotta turca. 
L'opera inizia con l'arrivo a Gerusalemme dell'esercito crociato agli ordini di Goffredo di Buglione e narra le fasi alterne dell'ultima fase dell'assedio, i duelli, le battaglie, gli incantesimi e le sofferenze affrontate dai crociati per la conquista della città. Protagonista è Goffredo di Buglione, duca di Lorena, capo dell'impresa voluta da Dio (il primo titolo del poema era Goffredo, mentre l'apertura conferma questa posizione: Canto l'armi pietose e il capitano / che il gran sepolcro liberò di Cristo). Ai personaggi storici, come Boemondo di Taranto e Tancredi, eroe fortissimo e tormentato, il poeta aggiunge personaggi di fantasia come Rinaldo, l'eroe destinato a superare le ultime insidie diaboliche che impediscono la conquista di Gerusalemme. Altri personaggi importanti sono: nel campo cristiano: Pier l'Eremita, promotore della crociata; il mago cristiano di Ascalona che aiuta a rintracciare Rinaldo; Carlo e Ubaldo, guerrieri cristiani che recuperano Rinaldo alle isole Fortunate; nel campo pagano: Solimano, valoroso condottiero; Argante, fortissimo eroe; Aladino, re di Gerusalemme; Emireno, il capo dell'esercito egiziano che aiuta i pagani; il mago pagano Ismeno che getta un incantesimo sulla selva di Saron; Armida, la bella maga, strumento dei piani di Satana, la quale cattura con le sue magie i migliori guerrieri cristiani e li trattiene in un castello; Clorinda, valorosa guerriera amata da Tancredi; Erminia, figlia del re di Antiochia spodestato dai crociati, innamorata di Tancredi. 
Accanto ai personaggi umani, agisce, inoltre, tutta una folla di personaggi soprannaturali tra i quali lo stesso Dio; l'arcangelo Gabriele; l'arcangelo Michele; Satana, che tenta di contrastare i crociati; la furia Aletto, che mette discordia nel campo cristiano. 
La Gerusalemme liberata è un'opera complessa la cui lettura è possibile su diversi piani. Per l'autore doveva essere un esempio di perfetto poema cristiano, che celebrasse la maestà della religione cristiana e delle istituzioni della Chiesa che ne è depositaria. 
Al piano religioso, si affianca l'esaltazione della bene ordinata civiltà di corte, con i suoi rituali della scherma e le sue regole della cavalleria, dei quali il Tasso venne ritenuto un maestro, grazie alle impeccabili rappresentazioni di duelli e battaglie. 
Su questi due piani principali si innestano la visione idilliaca di un mondo pastorale che occupa il canto VII, nel quale un pastore fa l'elogio della vita naturale e della campagna, come rifugio dallo scenario drammatico della guerra, e l'esaltazione dell'amore come attrazione svincolata da ogni legge, anche se spesso fonte di sofferenza, come dimostrano gli esempi degli amori impossibili di Armida per Rinaldo, di Tancredi per Clorinda e di Erminia per Tancredi. Gli episodi relativi sono altrettante deviazioni dalla meta della conquista di Gerusalemme, ma introducono nell'opera una poesia fortemente sentita dall'autore che si immedesima nei suoi eroi e dà il meglio di sé dal punto di vista poetico. 
Di recente sono state avanzate interpretazioni di carattere simbolico, tenuto anche conto della funzione importante che i luoghi simbolici (la selva incantata, il castello di Armida, le isole Fortunate, la campagna pastorale di Erminia) occupano nell'economia dell'opera. Indipendentemente dalle interpretazioni possibili, il libro può essere letto come espressione di una prorompente forza e invenzione poetica che tanta influenza ha esercitato ed esercita sulla poesia italiana. 


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