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Gesù Crìsto Il fondatore del cristianesimo e della sua chiesa, secondo la quale Gesù Cristo è riconosciuto figlio di Dio, il Messia predetto dai profeti, seconda persona della Santissima Trinità, incarnato nella Vergine Maria per opera dello Spirito Santo allo scopo di liberare il mondo dal peccato e dalla morte. In lui sussistono sia la natura umana che quella divina. Le fonti più importanti per la conoscenza della personalità di Gesù sono senza dubbio i quattro Vangeli canonici (Matteo, Marco, Luca e Giovanni); tuttavia non bisogna dimenticare le fonti pagane, ebraiche o cristiane, le quali confermano in modo univoco che Gesù non è una figura mitica ma una persona realmente esistita. La data di nascita esatta è incerta, ma può essere dedotta da tre indicazioni contenute nei Vangeli di Matteo e di Luca: Gesù aveva circa trent'anni quando fu battezzato da Giovanni Battista, perciò la sua nascita deve essere posta un po' prima dell'inizio dell'era cristiana calcolato nel VI secolo; il censimento di Quirino, legato romano della Siria, coincide con questa nascita e non può essere avvenuto che verso il 4 a. C., nel momento della successione di Erode il Grande; il fenomeno astronomico osservato alla nascita di Gesù, del quale narrano i vangeli, è avvenuto sicuramente nel 5 o 4 a. C., anni nei quali gli astronomi cinesi osservarono alcune comete. Il 4 a. C. è l'unico anno compatibile con queste tre indicazioni. La nascita di Gesù è circondata da mistero, ma i Vangeli sono concordi nell'affermare che Gesù era figlio di Maria e che Giuseppe in seguito sposò Maria e divenne padre legale del piccolo. Secondo Matteo e Luca il luogo della nascita di Gesù fu Betlemme. È fuori discussione il fatto che Gesù trascorresse la sua infanzia e la sua giovinezza a Nazareth, oscura borgata della Galilea. Gesù visse come qualsiasi bambino giudeo e ricevette un nome ebraico, Jeshua, molto comune tra gli ebrei di allora (Gesù in ebraico significa Dio è la salvezza; Cristo significa l'Unto dal Signore, il consacrato e il Messia, Colui che è stato inviato da Dio). Giuseppe era carpentiere e muratore e molto probabilmente insegnò il mestiere al figlio. Giuseppe morì prima che Gesù iniziasse la sua predicazione ed essendo Gesù il maggiore dei figli (aveva alcune sorelle di cui non si conoscono i nomi e quattro fratelli di nome Giacomo, Giuseppe, Giuda e Simone) dovette pensare alla propria famiglia. Questo può anche spiegare il fatto per cui Gesù sia rimasto celibe nonostante l'uso ebraico del matrimonio in giovane età. Anche se artigiano in un villaggio Gesù ebbe una certa istruzione: sapeva leggere e parlava, oltre l'aramaico sua lingua materna, un po' di ebraico e di greco, lingue parlate in alcune regioni della Palestina. Verso i trent'anni la vita di Gesù cambiò completamente. I quattro Vangeli sono concordi nell'indicare che l'inizio di questo nuovo periodo coincise con l'incontro di Giovanni Battista. Come molte altre persone Gesù, conquistato dalla predicazione di Giovanni, si fece battezzare da lui nel Giordano. Questo avvenimento è riferito nei Vangeli in modo sintetico, mentre l'accento viene posto sul miracolo avvenuto subito dopo. Il Vangelo di Marco, che è il più antico e il più chiaro, narra che Gesù ebbe una visione e la percezione di una dichiarazione rivoltagli da Dio. I tre Vangeli sinottici affermano che subito dopo Gesù si ritirò nel deserto, dove fu tentato da Satana. Il fatto non è per nulla strano, in quanto per gli ebrei il deserto era nello stesso tempo il luogo dell'incontro con Dio e con lo spirito del male. È certo che dopo il battesimo Gesù non tornò a casa e rimase presso il Battista come discepolo. Questa fase durò qualche mese, poi i due si separarono e Gesù iniziò a autonomamente a predicare alle folle in Galilea e nelle sinagoghe. Secondo i primi due Vangeli l'arresto di Giovanni Battista fece sì che Gesù tornasse in Galilea e si dedicasse alla predicazione itinerante. Per la fase successiva della vita di Gesù i Vangeli forniscono una documentazione molto più abbondante. Il problema a questo punto è quello di collocare temporalmente la cacciata dei mercanti dal Tempio di Gerusalemme. Secondo i Vangeli sinottici tale avvenimento si sarebbe verificato verso la fine della vita pubblica di Gesù, pochi giorni prima della crocifissione. Ma se così fosse i racconti del processo farebbero cenno a questo avvenimento, per il quale Gesù avrebbe anche potuto essere processato, ma di esso non si trova nessuna traccia. Il vangelo di Giovanni o quarto Vangelo colloca invece questo avvenimento all'inizio della vita pubblica di Gesù, sicuramente in maniera arbitraria, ma forse più veritiera. Quindi questo gesto ebbe sicuramente una grandissima eco nella popolazione palestinese, attribuendo a Gesù un'enorme reputazione e soprattutto l'ostilità di tutte la autorità ebraiche. Dopo la cacciata dei mercanti dal Tempio Gesù si trasformò da oscuro predicatore in una figura carismatica, disprezzata da alcuni ma ammirata da molti. Questo fece sì che Gesù, oltre a doversi nascondere, dovesse anche sopportare vari tipi di pressione da parte della folla o dei suoi partigiani, resi impazienti dalla lentezza della sua azione. Egli cercò in ogni momento di resistere a queste pressioni e nello stesso tempo di fare concessioni. Così acconsentì ad entrare trionfalmente in Gerusalemme tra le acclamazioni della folla, ma in modo pacifico e modesto. La seconda parte della vita di Gesù dopo la cacciata dei mercanti dal Tempio fu sicuramente più movimentata, mentre i suoi insegnamenti continuarono sulla linea precedente. I Vangeli danno a questo periodo una durata variabile da due a tre anni; ciò che si può affermare è che Gesù si recò a Gerusalemme più di una volta e sempre in occasione dei pellegrinaggi per le feste religiose. Bisogna quindi considerare la durata dell'attività pubblica di Gesù in modo tale da includere almeno due feste della pasqua ebraica, una con la cacciata dei mercanti e l'altra conclusasi con l'arresto di Gesù. La vita pubblica di Gesù fu costituita da viaggi continui. Inizialmente si recò in Galilea poi alcuni racconti parlano del suo passaggio a Nazareth, Nain, Betsaida, Corazin, nelle borgate della pianura di Genezaret situate sulle rive del lago di Tiberiade o di Galilea, a Dalmanuta e Magadan. Fece spesso visita al porto di Cafarnao, sulla riva nord del lago, dove sembra avesse a disposizione una casa, forse quella di Simon Pietro. In questo luogo trovò molti dei suoi fedeli compagni e le folle più entusiaste. Si hanno scarse informazioni dell'attività di Gesù in Samaria; molto probabilmente questa regione come anche la Perea furono zone di passaggio nei suoi viaggi. In Giudea Gesù insegnò soprattutto a Gerusalemme in occasione delle sue visite. Qui egli aveva come dimora per la notte il Monte degli Ulivi, a est del Tempio, e alcuni testi precisano il giardino chiamato Getsemani. A Betfage, tre chilometri a est di Gerusalemme, Gesù venne ricevuto da molti amici tra i quali Simone il lebbroso, e secondo il Vangelo di Giovanni dalla famiglia di Lazzaro. I quattro Vangeli presentano sempre Gesù come un predicatore popolare, un eccezionale taumaturgo, un brillante conversatore e polemista e un grande trascinatore di folle. 
La predicazione di Gesù si diversificò da quella di Giovanni Battista in quanto Gesù affermava la reale presenza del regno di Dio tra gli uomini, cioè la buona novella. Era sufficiente credere: Dio avrebbe dato a chiunque una vita nuova. Inoltre per farsi comprendere dalla folla Gesù usò sempre un linguaggio molto vario utilizzando spesso parabole tratte dalla vita del popolo, alcune molto semplici altre volutamente avvolte di mistero. I quattro Vangeli canonici presentano Gesù come un predicatore ma anche come autore di miracoli e questo risulta essere un problema molto delicato per chi intende elaborare una biografia di Gesù. Sicuramente per i suoi contemporanei Gesù fu un grande taumaturgo. Il Vangelo di Marco afferma che Gesù, mosso dalla pietà verso coloro che gli chiedevano aiuto, iniziò a guarire, e, sempre per pietà, sedò la tempesta e moltiplicò i pani e i pesci. Gesù compì miracoli solo quando questi gli furono richiesti. Per le sue doti taumaturgiche egli venne accusato di magia. I racconti di questi miracoli ci danno la certezza che Gesù si comportò da guaritore ed esorcista e ricorse alle tecniche terapeutiche del suo tempo: tocchi delle mani, uso della saliva, parole misteriose ecc. Gesù possedeva sicuramente doti speciali che gli permisero di compiere atti inesplicabili agli occhi degli uomini del suo tempo; si deve quindi prestare attenzione a non considerare i vari miracoli come semplici leggende. Gesù non fu solo il guaritore e il profeta del popolo, ma durante la sua vita entrò in contatto con persone di qualsiasi ceto. Non rifiutò mai nessun invito e fu ospitato da persone benestanti come da gente tenuta ai margini della società. Incontrò farisei, dottori della legge e scribi e con tutti ebbe discussioni e polemiche di vario genere. Nella sua attività itinerante non fu mai solo. I Vangeli sono concordi nell'affermare che egli reclutò e formò un certo numero di uomini che divennero suoi compagni. Sicuramente il numero di discepoli variò secondo i vari momenti e tra questi molti erano pescatori. Quando Gesù iniziò a essere ricercato questi uomini cercarono di restargli vicino. Con il tempo si formò un gruppo di dodici discepoli, probabilmente in rappresentanza delle dodici tribù d'Israele. Questi dodici uomini accompagnarono Gesù per servirlo, ma anche per avere da lui un'istruzione. Lo scopo era quello di formare predicatori capaci di presentare il vangelo come faceva il Maestro. Tra questi dodici tre furono particolarmente vicini al Maestro: Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, e Simone Bar-Jona, chiamato Pietro. Dopo due anni di vita di predicazione Gesù venne arrestato. I quattro Vangeli canonici offrono un dettagliato resoconto dei giorni prima della morte, anche se restano alcuni problemi. Il primo riguarda l'atteggiamento di Gesù nei confronti della morte. Il quarto Vangelo ci riferisce che Gesù fin dall'inizio sapeva della sua fine, ma è anche vero che Gesù accettò la sua sorte dopo una drammatica lotta interiore, poco prima del suo arresto. In tutto questo si può vedere un'influenza teologica legata al concetto della pietà cristiana. Il secondo problema riguarda la natura giuridica del processo a Gesù. Forse ci furono due processi: uno davanti al sinedrio di Gerusalemme e l'altro davanti al procuratore romano Ponzio Pilato. Secondo la maggior parte degli storici, davanti al sinedrio non ci fu un vero processo, ma semplicemente un interrogatorio da parte del sommo sacerdote e del suo consiglio. Solo il governatore Ponzio Pilato giudicò Gesù e questo fa supporre che l'accusa fosse quella di turbativa dell'ordine pubblico. Per questi avvenimenti il quarto Vangelo è il più fedele alla realtà storica. Il terzo problema è rappresentato dalla cronologia degli avvenimenti della Passione, per la quale si riscontrano contraddizioni tra il Vangelo di Giovanni e i tre sinottici. L'unica cosa certa è che Gesù morì un venerdì coincidente in quell'anno con il primo giorno della festa ebraica, probabilmente il 7 aprile del 30. Tutto il resto è molto incerto. Con molta probabilità passarono due o tre giorni tra l'arresto di Gesù e la sua esecuzione e non solo dodici ore come riferito nel Vangelo di Marco. La passione fu breve. Gesù sentendosi in pericolo confidò ai suoi discepoli durante una cena la sua certezza di morire. Giuda, uno dei dodici discepoli, facilitò l'arresto del suo maestro durante la notte per evitare qualsiasi sommossa popolare. Gesù, interrogato dal sommo sacerdote, riuscì a discolparsi da qualsiasi accusa e quindi si dovette dare al processo una veste politica. Venne accusato di aver aspirato a regnare sul popolo ebreo. Secondo la tradizione cristiana il procuratore avrebbe avuto qualche esitazione a condannarlo, ma questo sembra inverosimile, visto il carattere violento e autoritario di Pilato. Gesù venne picchiato dalle guardie e portato in uno stato pietoso sulla collina del Golgota, fuori dalle mura, a nord ovest della città, quasi certamente nel punto indicato dalla tradizione. Venne quindi crocefisso; le brevi parole che gli evangelisti gli mettono in bocca in questo momento non sono altro che la traduzione di qualche grido appena articolato; fortunatamente la morte non tardò a venire. La scena della sepoltura di Gesù da parte di Giuseppe d'Arimatea, notabile giudeo simpatizzante di Gesù, va ritenuta reale, come anche il luogo della sua tomba. I quattro Vangeli canonici raccontano come Maria di Magdala, recandosi sulla tomba di Gesù la domenica, la trovò vuota. Secondo gli stessi Vangeli Gesù era risorto e apparve in seguito a Maria di Magdala, ai discepoli sulla strada per Emmaus e a Gerusalemme. Dopo quaranta giorni nei pressi di Gerusalemme Gesù apparve di nuovo ai discepoli e ascese al cielo (festività dell'Ascensione). 


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