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Lìbia Stato dell'Africa settentrionale; si affaccia a nord sul mar Mediterraneo e confina a nord-ovest con la Tunisia, a ovest con l'Algeria, a sud con il Niger e il Ciad, e sud-est col Sudan e a est con l'Egitto. 
La costa è bassa e pianeggiante, spalleggiata da una fascia piuttosto stretta, in particolare nella zona nordoccidentale della Tripolitania dove si estende un'ampia zona di alte terre, dal profilo più mosso, con pendii anche ripidi; tali rilievi diventano di minore elevazione e disposti ad ampie terrazze nella Sirtica e in Cirenaica. 
Nell'interno, a ovest, si estende un ampio tavolato che culmina nel monte Tassili-n-Ajjer e nel monte Tibesti nella parte orientale del paese; alla zona elevata della penisola Cirenaica (Gebel el Achdar, 875 m) segue l'ampio bassopiano di Calanscio che a sua volta si innalza in un tavolato orlato a sud e a est da una serie di rilievi (elevazione massima 1.500 m); la parte sudorientale del paese è infine occupata dal deserto libico, monotonamente piatto, salvo la presenza di alcune oasi (Cufra, Gialo, Giarabub). 
Il clima sulla costa è spiccatamente mediterraneo, con inverni miti, estati calde e maggiore piovosità nei mesi invernali. Man mano si procede verso l'interno diminuisce la piovosità fino quasi a scomparire. 
I fiumi, limitati alla fascia costiera, sono brevissimi e di scarsa portata; gli uidian dell'interno spesso rimangono asciutti per anni. 
È sulla costa che sorgono le città, Tripoli, la capitale, Homs, Misurata, Tobruk, Sirte, Agedabia, Bengasi e Derna. 
La principale fonte di ricchezza del paese è il petrolio, scoperto a metà degli anni '50 e sfruttato ampiamente dall'inizio degli anni '60, che fa della Libia il paese con il reddito pro capite più alto di tutto il continente. 
L'agricoltura è confinata a un'esigua fascia costiera. 
Si producono cereali, in particolare frumento e orzo, prodotti orticoli, pomodori, cipolle e patate. Tipica dell'oasi è la palma da dattero; sono inoltre coltivati il tabacco e gli agrumi; caratteristica la produzione di henna, utilizzata per le tinture. 
Diffuse la coltivazione dell'ulivo e della vite, delle arachidi e del ricino. 
L'allevamento ha un'antica tradizione, basata sul pascolo nomadico di ovini e caprini; nei centri costieri discreto è l'allevamento di bovini. Si allevano inoltre cammelli, cavalli e asini, impiegati come animali da lavoro. Diffusi i volatili da cortile. 
La pesca non ha particolare rilevanza; sulla costa della Cirenaica discreta è la raccolta delle spugne. 
A prescindere dal petrolio, di qualità piuttosto pregiata e presente in quantità ingenti, la Libia non dispone di risorse minerarie rilevanti, salvo sale, gesso e carbonato sodico. 
Le attività industriali sono rilevanti nel settore petrolchimico, numerose sono infatti le raffinerie e gli impianti di liquefazione del gas naturale. Per il resto si tratta prevalentemente di piccole e medie aziende, tipicamente dedite alla trasformazione dei prodotti agricoli, manifatture di tabacco, concerie, stabilimenti tessili, fabbriche di tappeti e cementifici. 
STORIA Nel XIII sec. a. C. gli abitanti della regione, chiamati libici dai Greci, partecipano alle invasioni dell'Egitto da parte dei popoli del mare. Nel VII sec. a. C. i greci fondano in Cirenaica le cinque colonie della Pentapoli. Nel V sec. a. C. Cartagine domina i territori occupati dai Fenici in Tripolitania. Nel secolo successivo la Cirenaica è annessa all'Egitto. Tra il 106 a. C. e il 19 d. C. il paese è conquistato da Roma. Nel III sec. la romanizzazione è al suo apogeo. 
Negli anni 642-643 inizia la conquista araba. Dal VII al XVI sec. il paese è sottomesso agli Omayyadi, agli Abbasidi e quindi a varie dinastie maghrebine o egiziane. Nel 1510 gli spagnoli occupano Tripoli. Nel 1517 gli ottomani conquistano la Cirenaica e successivamente si impadroniscono anche della Tripolitania. 
Tra il 1911 e il 1912 l'Italia conquista il paese, al quale gli ottomani devono rinunciare (pace di Ouchy). Negli anni successivi si sviluppa in Cirenaica la resistenza armata alla conquista degli italiani. Nel 1934 viene creata la colonia italiana di Libia. Durante la seconda guerra mondiale, la campagna di Libia oppone le forze italo-tedesche (in particolare l'Afrikakorps di Rommel) alle truppe britanniche, aiutate da rinforzi alleati, tra i quali i francesi. Alla fine della guerra, la Francia amministra il Fezzan e la Gran Bretagna la Tripolitania e la Cirenaica. Nel 1951 i tre territori sono uniti in uno stato federale indipendente di cui viene eletto re Idris I (1951-1969). 
Nel 1961 ha inizio lo sfruttamento del petrolio. Due anni più tardi l'organizzazione federale è abolita. Nel 1969 il colpo di stato degli ufficiali liberi fa diventare padrone del paese Gheddafi che nazionalizza le compagnie petrolifere. Nel 1973 Gheddafi lancia la rivoluzione culturale islamica. Negli anni successivi la Libia intensifica il proprio intervento nel Ciad. Nel 1986 il suo sostegno alle organizzazioni terroriste internazionali la costringe a subire bombardamenti di rappresaglia americani. L'anno dopo subisce una sconfitta militare nel Ciad. Qualche anno dopo ristabilisce le relazioni diplomatiche con il Ciad. 
Nel 1992 il Consiglio di Sicurezza dell'ONU decreta un embargo aereo e militare (rafforzato nel 1993) contro la Libia davanti al rifiuto del governo libico di collaborare alle inchieste su attentati terroristici. 
Abitanti-5.407.000 
Superficie-1.759.540 km2 
Densità-3 ab./km2 
Capitale-Tripoli 
Governo-Repubblica socialista popolare 
Moneta-Dinaro libico 
Lingua-Arabo, diffuso il berbero 
Religione-Musulmana sannita 


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