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Masàccio (San Giovanni Valdarno 1401-Roma 1428) Soprannome di Tommaso di Ser Giovanni di Mone Cassai. Della sua vita si conosce molto poco, della sua formazione non si sa nulla. La tradizione lo vuole allievo nello studio del pittore Masolino da Panicale, ma la critica più recente tende a considerarlo collaboratore dell'artista più anziano. Le notizie certe che possediamo riguardano l'iscrizione nell'Arte dei medici e degli speziali, avvenuta nel 1422 e la morte avvenuta a Roma all'età di ventisette anni. Pittore tra i protagonisti del XV sec. e iniziatore della pittura rinascimentale, basò la propria pittura sulla costruzione della prospettiva e dello spazio, mediante l'uso del colore e del chiaroscuro, dando concretezza allo spazio e alla figura umana, spesso caratterizzata da drammaticità riscontrabile solo nelle opere di Michelangelo. Il suo stile fortemente personale, solo marginalmente influenzato da quello di altri pittori, deve molto alle concezioni artistiche di F. Brunelleschi e di Donatello, suoi contemporanei. Masaccio è più attento alla semplicità e all'unità della figurazione che non ai particolari decorativi. I suoi soggetti sono esclusivamente religiosi. Le principali opere sono la Madonna in trono col Bambino, Angeli (1425-1426, National Gallery di Londra), Crocifissione (1425-1426, Museo di Capodimonte, Napoli), che faceva parte del polittico eseguito per la chiesa del Carmine a Pisa (1426) e gli Affreschi della cappella Brancacci, nella chiesa del Carmine di Firenze. Delle sei storie attribuite a Masaccio, il Tributo e la Cacciata dal Paradiso sono considerati i suoi capolavori, per la perfetta resa della profondità tramite il chiaroscuro e per la semplicità e l'essenzialità della rappresentazione. Da ricordare, inoltre, l'affresco della Trinità (1427, Firenze, Santa Maria Novella), opera nella quale, per la prima volta nella pittura, compare l'uso della prospettiva. 


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