Enciclopedia

Orlando innamorato Poema in 60 canti, in ottave, di M. M. Boiardo (1476-1494). Il punto dal quale muove tutta la vicenda del poema è la bella figlia del re del Cataio, Angelica, della quale sono innamorati tutti i cavalieri cristiani e saraceni. Ella sarà di chi vincerà lo scontro con il fratello di lei, Argalia. Angelica non è d'accordo e fugge, inseguita da Orlando e Ranaldo. Nella selva delle Ardenne interviene la magia delle fonti: a quella dell'amore beve Angelica che si innamora di Ranaldo, a quella dell'odio beve Ranaldo che inizia a odiare Angelica. Dopo varie vicende, si verifica ancora, invertita, la magia delle fonti, e Ranaldo, innamorato di Angelica, viene a contesa con Orlando. Interviene il re Carlo che promette la fanciulla al più valoroso nell'imminente battaglia con i saraceni. 
L'opera, diretta al pubblico delle corti (Signori e cavalier che ve adunati / per udir cose dilettose e nove), riprende poeticamente i temi cavallereschi introducendo elementi importanti di novità: la virtù come affermazione individuale dell'uomo e l'amore come edonismo e passione. La sua popolarità ha reso i nomi di due dei fieri cavalieri, Rodomonte e Gradasso, sinonimi spregiativi di autori di imprese incredibili. 


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