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òro, sm. Elemento chimico di simbolo Au, numero atomico 79, peso atomico 196,967, temperatura di fusione 1.064 °C e temperatura di ebollizione di 2.908 °C. La sua densità è di 19,3 g/cm3. Nel sistema periodico degli elementi occupa il gruppo I B, dei metalli pesanti, insieme a rame e argento. Deve il simbolo al nome latino aurum, con il quale era noto fin dall'antichità. In natura si trova allo stato libero (oro nativo) associato a quarzo o pirite, o in giacimenti secondari (sabbie aurifere) generati dal disfacimento dei giacimenti di oro nativo. È un metallo di colore giallo ed è il più malleabile di tutti i metalli noti: è lavorabile fino a spessori di 0,0001 mm. Esso è inattaccabile dall'aria e dai reattivi chimici, mentre è solubile in acqua regia (tre parti di acido cloridrico e una di acido nitrico). Buon conduttore di calore ed elettricità, è utilizzato nei collegamenti elettrici per i contatti, nei rivestimenti di pregio, nel conio di monete e in protesi dentarie, ma l'uso principale è in gioielleria e oreficeria. Data la sua relativa tenerezza è spesso usato in lega con altri metalli come rame e argento. La purezza dell'oro viene misurata in millesimi o in ventiquattresimi di carato. L'oro puro è a ventiquattro carati, mentre in oreficeria si usa spesso l'oro a 18 carati (750 millesimi), sia in lega con il rame (oro rosso), sia con argento, palladio o nichel (oro bianco). Fin dall'antichità l'oro assunse la funzione di mezzo di pagamento e di riferimento universale per la determinazione del valore delle merci. Nell'uso più comune fu a mano a mano sostituito dall'argento che ne prese il posto durante il tardo medioevo, a causa della pressoché totale scomparsa dell'oro. Fino al XVIII sec. le monete d'oro e d'argento coesistettero (bimetallismo). Nel XIX sec. furono scoperti nuovi giacimenti in California, Australia, Alaska, Transvaal, Sudafrica e Colorado e si passò quindi al sistema di riferimento aureo, in vigore fin dopo la prima guerra mondiale. Nel 1934 gli Stati Uniti d'America fissarono la parità aurea del dollaro al valore di 35 dollari l'oncia che restò valida fino al 1971, quando il dollaro fu dichiarato non più convertibile in oro. Il ruolo dell'oro come riserva è andato così via via diminuendo pur rimanendo importante per le Banche centrali. 


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