Enciclopedia

pedagogìa, sf. Disciplina scientifica reativa allo studio delle teorie e dei metodi educativi; anticamente era già presente al tempo degli antichi greci e veniva presa in considerazione da vari autori (Aristotele, Platone, Socrate) come metodo per la formazione del cittadino. Presso i greci si distinsero la tendenza spartana, più incentrata sulle capacità guerriere, e quella ateniese, che allargava l'ambito educativo alle arti e alla letteratura. Presso i romani, si arrivò al modello ideale del civis (Quintiliano nelle sue Institutiones oratoriae tratteggia il sistema educativo romano). Nel cristianesimo diviene particolarmente importante l'aspetto morale e teologico (Sant'Agostino, San Tommaso d'Aquino). In seguito, durante l'umanesimo, l'accento fu posto sulla laicità della formazione individuale. Con J. J. Rousseau (nel XVIII sec.) si ebbe una svolta verso una maggiore libertà di sviluppo delle tendenze individuali, nel rispetto delle leggi di natura. Al termine del XIX sec. la pedagogia assunse il carattere di scienza vera e propria. Agli inizi del XX sec. furono attivi M. Montessori ed E. Claparède, che privilegiarono un approccio di carattere scientifico, mentre in seguito esponenti dell'ideologia marxista (A. Gramsci) criticarono fortemente i metodi tradizionali della disciplina. Attualmente si propende per una visione più interdisciplinare, pratica, piuttosto che puramente teorica. 


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