Enciclopedia

Plàuto, Tìto Màccio (Sarsina 254? a. C.-Roma 184 a. C.) Commediografo latino (Titus Maccius Plautus) della cui biografia si hanno scarsissime notizie. In totale, dopo la sua morte, giunsero a essergli attribuite ben 130 commedie; Varrone Reatino, dopo attenti studi, le distinse in tre gruppi, di cui solo ventuno sono quelle sicuramente composte da Plauto, mentre le altre possono essere considerate imitazioni. In ogni caso sono sopravvissute solo quelle considerate autentiche (Amphitruo, Asinaria, Aulularia, Captivi, Curculio, Casina, Cistellaria, Epidicus, Bacchides, Mostellaria, Menaechmi, Miles gloriosus, Mercator, Pseudulus, Poenulus, Persa, Rudens, Stichus, Trinummus, Truculentus, Vidularia). Si tratta, a eccezione dell'Amphitruo (una commedia mitologica), di commedie sullo stile della fabula palliata, con una galleria di personaggi tipo e una struttura sempre simile: prologo, dialoghi (diverbia), parti musicali e cantate (cantica). L'importanza del linguaggio è centrale, grazie alla grande maestria di Plauto di alternare la lingua più classica ed elevata con espressioni tipiche dei ceti più popolari. 


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