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prolàsso, sm. Abbassamento di un organo (valvola mitralica, retto, utero) dovuta al cedimento dei tessuti connettivi. 
Prolasso mitralico 
Degenerazione della valvola mitrale del cuore, che può interessare anche l'anello fibroso e le corde tendinee. In genere interessa il lembo posteriore o entrambi i lembi della valvola, con clic sistolico non eiettivo o clic sistolici multipli. Il clic è in genere seguito da un soffio determinato dal rigurgito mitralico. Il prolasso mitralico è osservato a tutte le età, ma è più frequente nelle femmine tra i 20 e i 50 anni. Può esserci un'ereditarietà della patologia. Anche se si possono avere sintomi (dolore toracico, dispnea, palpitazioni, vertigini, sincope ecc.), i pazienti sono spesso asintomatici. Il prolasso della valvola mitrale è in genere una condizione benigna e la maggior parte dei pazienti non richiede trattamento (incidenza modesta hanno anche le complicanze come l'endocardite infettiva); nei casi in cui compaia un'insufficienza mitralica grave si può ricorrere a terapia chirurgica. 
Prolasso rettale 
Estroflessione parziale o totale del retto attraverso l'orifizio anale. La causa del prolasso rettale è un insufficiente meccanismo di sostegno, favorito dalla presenza di emorroidi esterne. Nel caso di fuoriuscita totale, è necessaria la terapia chirurgica (laparatomia). 
Prolasso uterino 
Abbassamento dell'utero a seguito di ripetute gravidanze. Quando l'entità dello spostamento è elevata, può comportare anche l'insorgenza di incontinenza urinaria, disturbi nella defecazione e dolori nella regione lombosacrale. L'unica terapia possibile è quella chirurgica. 


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