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Sànta Marìa dél Fióre, basìlica di Basilica e cattedrale di Firenze. Iniziata nel 1296 da Arnolfo di Cambio e interrotta alla morte dell'architetto, la costruzione venne ripresa attorno al 1350 da Francesco Talenti. Fu completata definitivamente nel 1421. La cupola, splendida e unica per le soluzioni tecniche, è del Brunelleschi. La basilica è la quarta dopo S. Pietro a Roma, St. Paul a Londra e il Duomo di Milano, può ospitare fino a 30.000 fedeli. La facciata, su progetto di Arnolfo, venne sconsideratamente rifatta sul finire del XIX sec. da E. De Fabris. La cupola è la più ardita realizzazione rinascimentale in tal senso. L'interno è a tre navate, con ampie arcate e pilastri massicci. Tra le opere custodite nell'interno si rammentano quelle del Vasari, di Baccio Bandinelli, del Ghiberti, di Paolo Uccello, di Andrea del Castagno, le meravigliose vetrate d'epoca e l'orologio solare di Paolo del Pozzo. 
Accanto alla basilica sorge il Battistero di San Giovanni che risale probabilmente all'IX sec. La pianta ottagonale è ornata di marmi di Luni e Prato, a tre piani, alleggerita da colonne e archi a tutto sesto. Splendide sono le tre porte bronzee con scene della Bibbia. Porta a Est: detta anche del paradiso, è una copia dell'originale conservato nel museo del duomo, opera del Ghiberti. Porta a Nord, la prima di quelle realizzate dal Ghiberti (prima metà del XV sec.), con scene del Nuovo Testamento. La porta a Sud, la più antica è di Andrea Pisano (1330), con storie della vita di S. Giovanni Battista. Nell'interno sono custoditi il fonte battesimale di scuola pisana (1371), il sepolcro dell'antipapa Giovanni XXIII di Donatello (1427) e alcuni mosaici bizantini (Jacopo da Torritta, 1225). A fianco della cattedrale S. Maria del Fiore di Firenze, svetta il campanile di Giotto, progettato da Giotto e da lui iniziato nel 1334. È una costruzione a pianta quadrata, ricoperta da marmo policromo. Il maestro però morì dopo avere edificato solo il primo ordine, con rilievi e formelle. In seguito, i lavori furono proseguiti da Andrea Pisano. Francesco Talenti terminò il capolavoro (tre piani superiori) con bifore e trifore, con decorazioni che riprendono quelle del Duomo. Splendide sono le statue che ornano l'opera, solo in copia, poiché gli originali sono conservati nel Museo dell'Opera del Duomo. Gli autori delle magnifiche formelle sono Andrea Pisano, Luca della Robbia, Alberto Arnoldi, Donatello e Nanni di Bartolo. 


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