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Svìzzera Confederazione di 26 stati dell'Europa centromeridionale; confina a nord con la Germania, a est con il Liechtenstein e l'Austria, a sud con l'Italia, a ovest con la Francia. 
Il territorio è essenzialmente montuoso e vi si possono distinguere tre zone: la regione alpina, a sud, la zona del cosiddetto Altopiano Svizzero al centro, la regione del Giura, a nord-ovest. 
Il settore alpino occupa il 60% circa del territorio. Si è soliti distinguere le Alpi Svizzere in Settentrionali e Meridionali, separate tra loro dal corso del Rodano, nel Vallese. 
Le Alpi Meridionali si estendono dal monte Dolent (3.820 m), nel gruppo del Monte Bianco, e includono i massicci del Grand Combin (4.314 m), del Cervino (4.478 m), del Monte Rosa (4.634 m), le Alpi Lepontine, con il Rheinwaldhorn (3.402 m) e le Alpi Grigionesi (Retiche), che culminano nel Bernina (4.050 m). 
Le Alpi Settentrionali comprendono invece le Alpi Bernesi, con i gruppi del Finsteraarhorn (4.274 m), della Jungfrau (4.158 m), dell'Aletschhorn (4.195 m), con il suo grande ghiacciaio (il maggiore dell'Europa continentale), seguite dalle meno elevate Alpi di Glarona. Tutta la regione alpina è frammentata in grandi valli, comunicanti tra loro grazie a numerosi valichi. Punto fondamentale delle Alpi svizzere è il San Gottardo, dove si incontrano le valli del Reno, dell'Aare, della Reuss, del Rodano e del Ticino; rilevante il ruolo anche della valle dell'Inn, l'Engadina, che attraversa i Grigioni. Tra i principali valichi oltre al San Gottardo, si hanno da ovest, il Gran San Bernardo, il Sempione, il San Bernardino, lo Spluga, il Bernina. 
A nord delle Alpi settentrionali si estendono le Prealpi, dalle quali si trapassa alla regione del Mittelland, o Altopiano Svizzero, tra i laghi di Ginevra e di Costanza, un succedersi di colline, vallate, piccole pianure fino al repentino innalzamento, a nord-ovest della catena del Giura, lungo il confine franco tedesco, dai rilievi relativamente modesti (monti Tendre, 1.679 m e La Dôle, 1.667 m). 
I principali bacini fluviali sono il Reno, cui tributano l'Aare, la Reuss, l'Emme, per dirigersi al Mare del Nord; il Rodano che sfocia nel Mediterraneo; il Ticino, affluente del Po, e l'Inn, affluente del Danubio. Reno, Aare, Rodano e Ticino nascono tutti dal San Gottardo e sono caratterizzati da un regime nivale, con piene estive e primaverili. 
Numerosi laghi occupano le fosse scavate dai ghiacciai, i maggiori dei quali sono a sud-ovest il lago di Ginevra (parte del quale appartiene alla Francia) e a nord-est il lago di Costanza (ripartito tra Svizzera, Austria e Germania). Altri laghi importanti sono, nel Mittelland, il lago di Zurigo e quello dei Quattro Cantoni; nel Canton Ticino, il lago di Lugano, e nelle vicinanze del Giura, il grande lago di Neuchâtel. 
Nonostante il territorio relativamente esiguo, la Svizzera presenta notevoli variazioni climatiche da regione a regione, determinate dall'elevazione dei rilievi, dall'esposizione al sole, dalla presenza dei grandi laghi. Tendenzialmente continentale, esso presenta abbondanti precipitazioni, specie nella zona prealpina e alpina. 
La popolazione, in seguito all'industrializzazione degli ultimi decenni, si concentra nelle grandi città, tra le quali le principali sono Berna, la capitale della confederazione, Ginevra, Basilea, Zurigo, Losanna, Lucerna, San Gallo e Winterthur. 
La Svizzera è uno dei paesi economicamente più avanzati del mondo, nonostante la mancanza di risorse minerarie e di aree territoriali coltivabili: il suo successo economico è da attribuire al fatto che ha saputo sfruttare al massimo tutte le proprie risorse. Inoltre la stabilità del governo, insieme a una politica estera di neutralità e di non allineamento, ha fornito garanzie tali da determinare l'affluenza nelle banche svizzere di ingenti quantità di denaro estero. 
Nel settore agricolo prevale la cerealicoltura, soprattutto frumento, orzo, largamente utilizzato nell'industria della birra, e, nelle zone montane, la segale. Buona è la produzione della patata, che bene si adatta alle asperità del territorio, e la frutticoltura, nel Mittelland. Diffusa è la coltivazione della vite, sulle sponde collinari, che fornisce quantità di vino modeste, ma di buona qualità. Notevole è anche la produzione di legname, anche se l'industria, per salvaguardare il patrimonio ambientale, sfrutta solo in parte il prodotto locale e ricorre spesso all'importazione della materia prima. 
Grande rilevanza riveste l'allevamento soprattutto dei bovini, di razze selezionate e allevate con tecniche notevolmente perfezionate: ciò dà vita a un'industria casearia assai prospera (formaggi, latte condensato, farine lattee) e a una non meno rinomata industria dolciaria (famosa per il cioccolato). 
Diffusamente praticata è la pesca, che fornisce buone quantità di lucci e coregoni nei laghi, trote nei fiumi alpini, salmone nel Reno. 
Modestissime sono le risorse minerarie, ma il paese può contare su un ingentissimo potenziale idroelettrico che ha favorito un'industrializzazione su vasta scala. 
Notevoli sono le industrie meccaniche, elettromeccaniche ed elettroniche, quelle che forniscono strumenti di precisione e, soprattutto, orologi, il prodotto svizzero per eccellenza. 
Di recente impianto, ma già affermatissima, è l'industria chimica (farmaci, coloranti per l'industria tessile, materie plastiche). 
Antica è invece l'industria tessile, soprattutto il settore cotoniero e della seta (Cantoni di Zurigo e di Basilea): rinomati sono anche i merletti e i ricami (San Gallo, Lauterbrunnen). 
Una voce fondamentale nell'economia elvetica è costituita dal turismo. 
STORIA Nell'età del ferro, si sviluppano le civiltà di Hallstatt e di La Tène. Solo nel 58 a. C. gli elvezi sono sconfitti da Cesare e Roma sottomette la regione. Al disfacimento dell'impero romano la Svizzera viene invasa dai burgundi e dagli alemanni. Fra il VII e il IX sec. la Svizzera viene cristianizzata. 
Nell'888 il paese entra a far parte del regno di Borgogna e nel 1032, unitamente alla Borgogna, viene integrato nel Sacro Romano Impero. Alla fine del XIII sec., in circostanze divenute leggendarie (Guglielmo Tell), i cantoni difendono le loro libertà. Nel 1291 i tre cantoni forestali (Waldstatte) si alleano in un patto perpetuo: è l'atto di nascita della confederazione svizzera. Nel 1315 i cantoni infliggono al duca d'Austria Leopoldo I la sconfitta di Morgarten e nel 1353 la confederazione comprende otto cantoni dopo l'adesione di Lucerna (1332), Zurigo (1351), Glaris, Zoug (1352) e Berna. Nel 1386 le città e le comunità montane riportano la vittoria di Sempach, dopo la quale riescono gradualmente a eliminare l'Austria dai suoi possedimenti in Svizzera. Nel 1476 la confederazione, sostenuta da Luigi XI, sconfigge Carlo il Temerario a Grandson e a Moratt e nel 1499 Massimiliano I firma la pace di Basilea con i confederati; il Sacro Romano Impero esercita ormai solo una sovranità nominale. Nel 1513 la confederazione è costituita da tredici cantoni, dopo l'adesione di Soletta e Friburgo (1481), Basilea e Sciaffusa (1501) e quindi di Appenzell (1513). Nel 1519 la riforma viene introdotta a Zurigo da Zwingli, ma nel 1531 i cattolici battono i protestanti a Kappel e si stabilisce un equilibrio tra i cantoni: sette sono cattolici, quattro riformati e due misti. Nel 1648 i trattati di Westfalia riconoscono per diritto l'indipendenza della confederazione. 
Nel 1798 il Direttorio impone una repubblica elvetica che diventa ben presto ingovernabile e nel 1803 l'atto di mediazione, che ricostituisce l'organizzazione confederata, è ratificato da Bonaparte, ma nel 1813 l'atto viene abrogato. Nel 1815 ventidue cantoni, tra i quali quelli del Vallese, di Neuchatel e di Ginevra, firmano il patto federale. Con il congresso di Vienna, viene riconosciuta la neutralità della Svizzera. Nel 1845 sette cantoni cattolici formano una lega, la Sonderbund, che viene repressa militarmente e nel 1848 una nuova costituzione instaura uno stato federale, dotato di un governo centrale che risiede a Berna. Nel 1874 viene introdotto il diritto di referendum e nel 1891 viene introdotto anche il diritto di iniziativa popolare. La Svizzera resta neutrale in entrambi i conflitti mondiali. 
Nel 1979 viene creato un nuovo cantone di lingua francese, il Giura. Nel maggio del 1992 gli svizzeri si pronunciano, con un referendum, per l'adesione del loro paese al FMI e alla Banca Mondiale. Parallelamente, il governo presenta una richiesta di adesione alla CEE. Il 9 dicembre 1998, per la prima volta nella sua storia, la Svizzera elegge una donna come capo di stato, Ruth Dreifuss, 58 anni, socialista, già ministro degli Interni. 
Abitanti-7.040.000 
Superficie-41.288 km2 
Densità-170,5 ab./km2 
Capitale-Berna 
Governo-Repubblica federale parlamentare divisa in 26 stati 
Moneta-Franco svizzero 
Lingua-Tedesco, francese, italiano, romancio, ladino 
Religione-Protestante e cattolica 


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