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Tìto (imperatore) Imperatore romano (Roma 39-Acquae Cutiliae, Rieti 81). Figlio di Vespasiano e Domitilla partecipò col padre alle guerre giudaiche del 69 segnalandosi più volte e ponendo fine all'assedio di Gerusalemme l'anno successivo. Affiancato al padre, gli succedette nel 79. Nel suo pur breve regno si distinse per clemenza emanando provvedimenti contro i delatori, rispettando le prerogative senatorie e provvedendo a promuovere un gran numero di opere pubbliche. 
Tito, arco di 
L'arco di Tito fu eretto da suo fratello Domiziano nell'81 d. C. per ricordare le gesta di Tito nella campagna di Palestina iniziata dal padre Vespasiano nel 66 d. C. e terminata vittoriosamente dallo stesso Tito nel 70 d. C., allorché invase la stessa Gerusalemme e la distrusse. Si tratta di uno dei momenti più drammatici della storia del popolo ebraico, perché lo stesso tempio di Gerusalemme fu incendiato; al suo posto in seguito Adriano fece costruire un tempio consacrato a Giove. 
I rilievi dell'arco sono giunti ai nostri giorni molto rovinati, ma si distingue una processione che rammenta la distruzione del tempio di Gerusalemme e parte del bottino (l'altare, le trombe d'argento e il candelabro a sette bracci). I cassettoni della volta sono ornati da un bassorilievo che celebra Tito, la cui anima è portata al cielo da un'aquila. Il trionfo di Tito, portato sul carro, è festeggiato dai legionari e dagli araldi che recano iscrizioni sui popoli sconfitti. Nel medioevo l'arco di Tito fu incorporato nelle fortificazioni fatte erigere dalla famiglia Frangipane e nel 1821 fu restaurato da Luigi Valadier. L'arco di Tito è ricordato anche in un acquerello del pittore inglese Thomas Hartley Cromek, come appariva agli inizi del 1800. 


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