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aztèchi Nome di una tribù dei Nahua, che deriva da quello del suo mitico paese d'origine, Aztlán (terra degli aironi). Questo popolo si stabilì nella valle del Messico nel XIV sec., dando vita a una civiltà sviluppata. Di origini sconosciute, gli aztechi erano una tribù nomade agli inizi dell'XI sec. nota con il nome di Mexica. La civiltà che viene comunemente definita con il nome di azteca, è quella che fiorì nel centro di Tenochtitlán, l'attuale Città del Messico, che la leggenda vuole fosse sorta verso il 1325 o il 1370 in un'isola del lago Texcoco. Tenochtitlán fu la prima sede della dinastia azteca, che iniziò nel 1375 con Acamipichtli e, dopo le vittorie con le popolazioni vicine dei toltechi e tepanechi, si espanse con l'imperatore Itzcoati (circa 1360-1440) fino al golfo del Messico e all'oceano Pacifico. Nel grande stato organizzato federativamente, rientravano tutte le città conquistate. Gli spagnoli, agli ordini del comandante Cortés, annientarono il popolo azteco (1522), compiendo atroci stragi e uccidendo anche l'ultimo imperatore, Cuauhtémoc (1525). 
Religione. La religione politeista degli aztechi era il perno attorno al quale ruotavano sia la vita individuale sia quella sociale; tutto veniva pensato in chiave religiosa, dal calendario alla costituzione politico-sociale. Tra le centinaia di divinità che facevano parte del mondo spirituale azteco, Tonatiuh era il dio del sole, Metzli la dea della luna, Tlaloc il dio della pioggia, Centeotl la dea del mais, il tremendo Tezcatlipoca dio dell'inverno e vendicatore degli errori umani, Quetzalcoatl, il serpente piumato, il dio della civiltà e della pazienza, esiliato da Tezcatlipoca ma la cui sorte era quella di tornare da oriente; l'imperatore Montezuma credette di identificare in Cortés, il bianco dalla lunga barba, il dio Quetzalcoatl. 
Arte. Anche l'arte azteca è profondamente connessa alla vita religiosa. La scultura conserva sempre un carattere imponente, anche quando si esprime in piccole forme (bassorilievi, ceramiche, mosaici); vi è la tendenza alla drammatizzazione quando si raffigurano divinità, mentre i soggetti animali e umani sono resi con vivo realismo. Copiosa la produzione di oggetti relativi al rito del sacrificio umano, quali urne cinerarie e coltelli in ossidiana; ricchezza anche nel campo dell'oreficeria (monili in oro e argento), che andò perduta nelle razzie operate dagli spagnoli. 


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