Punti di interesse turistico della regione Lazio

CategoriaChiesa
TitoloSt. Tolomeo Church (currently called Rosario Blessed Virgin Mary), Nepi
Indirizzo01036 Lazio Viterbo 165 Garibaldi Via
Plus codes8FJJ69R3+XG
Periodo1542 - 1606
DescrizioneNel 1540 l’antica chiesa di S. Tolomeo, situata presso la catacomba di S. Savinilla, fu smantellata per consentire i lavori di fortificazione della città ordinati da Pier Luigi Farnese. Durante la demolizione furono rinvenuti i corpi di S. Tolomeo e di altri 38 martiri nepesini, evento che rese necessaria la realizzazione, all’interno delle mura, di un nuovo tempio dove accoglierli adeguatamente. Il progetto fu affidato ad Antonio da Sangallo il Giovane che produsse diversi disegni oggi conservati agli Uffizi a Firenze (GDS 551A, 865A, 866A, 957A): nelle intenzioni dell’architetto fiorentino la chiesa, con un portico d’accesso sulla fronte, all’interno doveva essere per metà a impianto basilicale, a tre corte navate affiancate da tre profonde cappelle su ciascun lato, per l’altra metà a pianta centrale, dominata da un imponente presbiterio ottagono coronato da grandi cappelle absidali, sul modello della Basilica vaticana. La costruzione della complessa struttura ebbe avvio dopo la concessione (6 gennaio 1542) della "Bulla indulgentiarum et facultatum pro erectione ecclesiae et monasterii S. Tolomei in urbe Nepesina" da parte di Paolo III. A causa della partenza di Pier Luigi per il ducato di Parma e Piacenza prima (1545), e per la morte del papa Farnese poi (1549), i lavori andarono a rilento e il risultato finale fu molto diverso da quanto ideato da Sangallo. Le uniche opere realizzate fino a quel momento furono le strutture di fondazione e la cripta ottagona. I lavori vennero ripresi nel novembre 1584 quando il cardinale Alessandro Farnese inviò a Nepi Giovanni Antonio Garzoni, impegnato nei lavori di Caprarola, “per dare il disegno di Santo Tolomeo”, il quale definì però un progetto ridotto rispetto al precedente. La facciata fu invece architettata da Flaminio Ponzio (1560-1613). La chiesa, affidata ai Domenicani, fu inaugurata il 23 agosto del 1606, giorno in cui le reliquie dei martiri nepesini furono traslate dalla chiesa di S. Andrea, dove erano state provvisoriamente collocate alla nuova S. Tolomeo. L’opera non era stata comunque del tutto ultimata: nella prima metà del '600 furono costruiti nuovi altari, mentre nel 1892 fu coperta la navata con una volta a botte, fu innalzata la cupola e sistemata l'abside semicircolare. L'interno si presenta a navata unica, con tre cappelle per lato, mentre la zona presbiteriale, rialzata su alcuni gradini è al centro di un maestoso transetto, delimitata da otto grandi colonne che sostengono la cupola. Come è stato sottolineato, il complesso è di fattura monumentale ma denota mancanza di equilibrio, soprattutto nella sproporzione tra la notevole lunghezza e la ristretta larghezza, frutto dell’incompiutezza progettuale. Solo la cripta sembra infatti derivare al progetto del Sangallo: essa consiste in un ambiente a pianta circolare circoscritto da un ambulacro ottagonale scandito da nicchie e arconi di scarico realizzati prevalentemente in cortina di mattoni. A questa struttura sembra riferirsi Ranghiasci quando afferma (1845, p. 142) che Pier Luigi Farnese “dette principio ad un Tempio, che tuttora appellasi l’Anfiteatro … Era questo un edificio di figura ottangolare … molto spazioso, avendo all’intorno quattro archi aperti di nobile e forte lavoro, e dall’altra parte quattro altri simili ma chiusi a foggia di cappelle, nel centro de’ quali vi è un picciol Tempio” dove “porre nel mezzo S. Tolomeo, e nelle nicchie li 38 Martiri suoi Compagni”. Oggi la chiesa è dedicata alla Beata Maria Vergine del Rosario.

Fonte dei dati: Filas | Distretto Tecnologico della Cultura - futouring.eu
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