Punti di interesse turistico della regione Lazio

CategoriaPOI_InteresseCulturale
TitoloAffreschi della loggia al piano nobile lato valle del “Casino del Piacere” nel Giardino Grande di Palazzo Farnese, Caprarola
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Periodo1585-1586
DescrizioneLa volta lunettata presenta al centro tre riquadri incorniciati da motivi a grottesca: in quello centrale è dipinto l’emblema farnesiano della vergine seduta con l’unicorno ammansito in grembo, simbolo di virtù, purezza, fortezza e nobiltà d'animo, mentre ai lati, entro cornici ottagonali, sono raffigurati terzetti di Amorini fluttuanti in aria. Nelle vele e nei pennacchi, entro cornici scandite dal giglio farnesiano, e nelle lunette della parete lunga si dispiegano grottesche, motivi mitologici e allegorici. Sulla parete lunga un sistema di finte architetture e di cornici a grottesche inquadra la porta e le finestre laterali (una delle quali a trompe-l’œil), quest’ultime affiancate da cariatidi, e termina in basso con una balaustrata dipinta a imitazione di quella reale dell’affaccio sul giardino: nei soprafinestra due paesaggi fluviali o lacustri di fantasia. La lunetta della parete corta di sinistra ospita un paesaggio fluviale di fantasia ed è incorniciata da una fascia di motivi a grottesca e di soggetto antiquario con al centro una cartouche che ospita l’emblema farnesiano di Pegaso che esce dal sole e con le zampe percuote il monte Parnaso facendone scaturire un fiume, con il motto greco EMERAS DORON (“dono del giorno”, alludente al mecenatismo farnesiano); al di sotto decorazioni a grottesca, alla cui sommità dei lati esterni sono altri emblemi farnesiani (il giglio e la freccia che colpisce il bersaglio), con al centro lo stemma ducale farnesiano con la corona sorretta da putti. Gli affreschi della parete corta di destra sono mal conservati: la lunetta ospita un paesaggio fluviale di fantasia ed è incorniciata da una fascia di motivi a grottesca e di soggetto antiquario con al centro una cartouche che ospita l’emblema farnesiano della nave Argo che affronta le Simplegadi, pericolosi scogli mobili e urtanti, indicante il superamento di avversità; al di sotto decorazioni a grottesca, alla cui sommità del lato esterno sinistro è l’emblema farnesiano del fulmine trisulco (mentre perduto è il corrispondente sull’altro lato), con al centro lo stemma cardinalizio di Alessandro Farnese sorretto da putti. L’intervento decorativo è databile al 1585-86 ed è attribuito ad Antonio Tempesta e ai suoi aiuti, tra cui il pittore milanese Vitruvio Alberi.

Fonte dei dati: Filas | Distretto Tecnologico della Cultura - futouring.eu
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