Opere d'arte in Lombardia

Codice scheda2p030-03464
Numero catalogo generale00628277
Ente schedatoreR03/ Fondo per l'Ambiente Italiano
Gruppo oggettiarredi e suppellettili
Definizione oggettolampada da tavolo
Numero oggetti
Categoria generale soggetto
Identificazione soggetto
Titolo soggetto
Nome provinciaMilano
ComuneMilano
Tipologia edificio di collocazionecasa
Qualificazione edificio di collocazioneprivata
Denominazione edificio di collocazioneVilla Necchi Campiglio
Denominazione spazio viabilistico (indirizzo edificio di collocazione)Via Mozart, 12
Denominazione struttura conservativa - livello 1 (nome istituto di conservazione)Villa Necchi Campiglio
Denominazione struttura conservativa - livello 2 (nome istituto di conservazione)
Tipologia struttura conservativamuseo
Denominazione collezione di appartenenza dell'oggettoCollezione de' Micheli
Secolo (datazione dell'oggetto)sec. XVIII
Frazione di secolo (datazione dell'oggetto)seconda metà
Da (datazione dell'oggetto)1775 ca.
A (datazione dell'oggetto)1780 ca.
Autore/Nome scelto
Ente collettivo/Nome scelto
Dati anagrafici/Periodo di attività dell'autore
Riferimento all'autore
Denominazione ambito culturalemanifattura torinese
Riferimento all'interventoesecutore
Materia e tecnicabronzo dorato/ cesellato||vetro inciso||marmo
Unità di misuracm
Altezza63
Larghezza57
Profondità
Diametro54
Lunghezza
Descrizione oggettoLampada da tavolo con base a colonna in marmo bianco, usto a igura emminile in bronzo dorato, paraluce in vetro satinato inciso con un motivo di uccelli.
Notizie storico-criticheI due candelabri presentano una base circolare riccamente ornata e caratterizzata da quattro evidenti nervature che delimitano quattro spicchi e i quattro piedi. Del tutto particolare tanto la tipologia del candelabro con paralume di cui il vetro probabilmente non pertinente quanto quella del corpo costituito da una igura emminile chiaramente di ispirazione sinizzante reggente i due bracci e il paralume. Il bel modellato della veste del volto e della anatomia sottende il lavoro di un rainato modellatore. Iconograicamente è del tutto eccentrico e l'unico parallelo possibile è quello con il candelabro d'argento genovese datato al 789. La particolarità del basamento che caratterizza questo candelabro trova il proprio modello di ispirazione in una incisione di Jean Bérain del 690 anche se totalmente reinterpretata.
Data stato di conservazione2004
Stato di conservazionediscreto
Condizione giuridicaproprietà privata
Data compilazione2004
Nome compilatoreFaraoni Monja
Specifiche ente schedatoreR03/ Fondo per l'Ambiente Italiano
Referente scientifico compilazione
Funzionario responsabile compilazioneDina Lucia
Data trascrizione
Nome trascrittore
Ente trascrittore
Data aggiornamento
Nome aggiornatore
Ente aggiornatore
Funzionario responsabile aggiornamento
Plus Codes8FQFF692+8P


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