Opere d'arte in Lombardia

Codice scheda2p030-06492
Numero catalogo generale00630671
Ente schedatoreR03/ Fondo per l'Ambiente Italiano
Gruppo oggettitessuti
Definizione oggettotappeto
Numero oggetti
Categoria generale soggetto
Identificazione soggetto
Titolo soggetto
Nome provinciaMilano
ComuneMilano
Tipologia edificio di collocazionecasa
Qualificazione edificio di collocazioneprivata
Denominazione edificio di collocazioneVilla Necchi Campiglio
Denominazione spazio viabilistico (indirizzo edificio di collocazione)Via Mozart, 12
Denominazione struttura conservativa - livello 1 (nome istituto di conservazione)Villa Necchi Campiglio
Denominazione struttura conservativa - livello 2 (nome istituto di conservazione)
Tipologia struttura conservativamuseo
Denominazione collezione di appartenenza dell'oggettoCollezione Necchi Campiglio
Secolo (datazione dell'oggetto)sec. XX
Frazione di secolo (datazione dell'oggetto)inizio
Da (datazione dell'oggetto)1900 ca.
A (datazione dell'oggetto)1910 ca.
Autore/Nome scelto
Ente collettivo/Nome scelto
Dati anagrafici/Periodo di attività dell'autore
Riferimento all'autore
Denominazione ambito culturalemanifattura Baluci
Riferimento all'interventoesecutore
Materia e tecnicalana
Unità di misuracm
Altezza
Larghezza182
Profondità
Diametro
Lunghezza267
Descrizione oggettoTappeto baluci belouch con ondo sangue di bue.
Notizie storico-criticheLa denominazione più comune per questo tappeto oltre a quella di Baluci dalla popolazione più numerosa che li ha prodotti è il termine geograico di Balucistan ed in orma abbreviata Belouch secondo Eskenazi un nome decisamente sviante dato che in questa area desertica che si estende dal sud della Persia sino al Pakistan sono stati eseguiti unicamete kilim tessuti e qualche raro tappeto di attura grossolana ad uso locale. Sotto tale deonimazione si deve intendere solo la produzione eseguita da popolazioni sedentarie abitanti il nord e il nord-est del Khorasan e di alcune tribù nomadi. I tappeto Baluci sono acilemnte riconoscibili per una particolare policromia che predilige i toni scuri del blu del rosso del mattone spesso contrastanti col bianco. Qusto tipo di colorazione valse a questi manuatti il soprannome di syar-kar lavoro scuro che ne limitò l'apprezzamento contribuendo alla dispersione degli esemplari più antichi.
Data stato di conservazione2006
Stato di conservazionediscreto
Condizione giuridicaproprietà privata
Data compilazione2006
Nome compilatoreFaraoni Monja
Specifiche ente schedatoreR03/ Fondo per l'Ambiente Italiano
Referente scientifico compilazione
Funzionario responsabile compilazioneDina Lucia||Maderna Valentina
Data trascrizione
Nome trascrittore
Ente trascrittore
Data aggiornamento
Nome aggiornatore
Ente aggiornatore
Funzionario responsabile aggiornamento
Plus Codes8FQFF692+8P


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