Opere d'arte in Lombardia
Codice scheda | 5q030-00005 |
Numero catalogo generale | 01976181 |
Ente schedatore | R03/ Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco |
Gruppo oggetti | arredi e suppellettili |
Definizione oggetto | coretto |
Numero oggetti | |
Categoria generale soggetto | |
Identificazione soggetto | |
Titolo soggetto | |
Nome provincia | Milano |
Comune | Milano |
Tipologia edificio di collocazione | castello |
Qualificazione edificio di collocazione | comunale |
Denominazione edificio di collocazione | Castello Sforzesco |
Denominazione spazio viabilistico (indirizzo edificio di collocazione) | Piazza Castello, 1 |
Denominazione struttura conservativa - livello 1 (nome istituto di conservazione) | Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco |
Denominazione struttura conservativa - livello 2 (nome istituto di conservazione) | Museo delle Arti Decorative del Castello Sforzesco |
Tipologia struttura conservativa | museo |
Denominazione collezione di appartenenza dell'oggetto | Collezione dei mobili del Museo delle Arti decorative del Castello Sorzesco |
Secolo (datazione dell'oggetto) | sec. XV||sec. XIX |
Frazione di secolo (datazione dell'oggetto) | terzo quarto||metà |
Da (datazione dell'oggetto) | 1450||1840 ca.||(?) |
A (datazione dell'oggetto) | 1574||1860 ca.||(?) |
Autore/Nome scelto | |
Ente collettivo/Nome scelto | |
Dati anagrafici/Periodo di attività dell'autore | |
Riferimento all'autore | |
Denominazione ambito culturale | bottega parmense |
Riferimento all'intervento | |
Materia e tecnica | legno di abete/ doratura/ intaglio/ intarsio/ pittura||legno di noce/ doratura/ intaglio/ intarsio/ pittura||ferro |
Unità di misura | cm |
Altezza | 360 |
Larghezza | 163 |
Profondità | 164 |
Diametro | |
Lunghezza | |
Descrizione oggetto | Coretto composto da due pareti disposte ad angolo, ciascuna delle quali è decorata con ormelle intagliate a motivo di rosoni tardogotici, alternate ad altre raiguranti lo stemma o gli emblemi di Pier Maria Rossi. Sul lato sinistro del coretto è stata collocata una porta, mentre su quello destro vi è un piccolo sportello posto sopra una mensola su cui è un'iscrizione. L'arredo termina con una cuspide a pianta esagonale di cui solo i tre lati rontali recano una decorazione a tarsia a motivo di vasi di iori. |
Notizie storico-critiche | Come riporta Corrado Ricci che per primo scoprì questo singolare arredo il coretto si trovava nel 894 nell'angolo a sinistra dell'altare maggiore della cappella di S. Nicomede nel Castello di Torrechiara presso Parma e permetteva ai signori del castello di assistere alle unzioni sacre separati dal resto dei edeli. Nel castello erano inoltre presenti il Polittico di Benedetto Bembo ora presso la Pinacoteca del Castello e una cassapanca ora a Palazzo Davanzati a irenze. Il coretto insieme al polittico e alla cassapanca passò successivamente in proprietà dell'antiquario iorentino Elia Volpi che li inserì nel catalogo dell'asta del 94. Rimasti invenduti gli arredi e il dipinto urono collocati in palazzo Davanzati dove igurano esposti nella cosiddetta Sala dei pappagalli. Acquistato insieme al palazzo dall'antiquario Leopoldo Bengujat il coretto entrò a ar parte delle collezioni Achillito Chiesa e Agosti -Mendoza per essere inine acquistato dal Comune di Milano nel 936. Secondo le onti critiche d'inizio secolo che ripresero approondendole le notizie riportate dal Ricci il coretto u eseguito su commissione del condottiero Pier Maria Rossi nato a Berceto piccolo borgo appenninico nei pressi del Passo della Cisa il 25 marzo 43 che riediicò nelle orme attuali tra il 448 e il 475 anno in cui risulta essere stata terminata la decorazione della Camera d'oro il castello di Torrechiara per accogliervi la donna a lungo amata Bianca Pellegrini moglie di Melchiorre d'Arluno. Il Rossi che qui si ritirò con l'amante nel 454 aveva ottenuto l'investitura eudale del castello da Galeazze Maria Sorza. Caduto successivamente in disgrazia per essersi ribellato al colpo di stato di Ludovico il Moro il condottiero morì a Torrechiara il primo settembre 482. Il castello successivamente passato in proprietà del maresciallo Pietro da Rohan u poi venduto alla amiglia Pallavicino che lo tenne ino al 552 anno in cui Luisa Pallavicino lo donò al marito Sorza Sorza conte di Santa iora. Gli Sorza che nel corso dei secoli abbellirono ulteriormente lo storico ediicio cedettero il castello al cav. Pietro Cacciaguerra nel 909 il quale lo vendette allo Stato tre anni dopo privo di ogni arredo. Gli intagli che ornano le pareti esterne del mobile già assegnato da taluni studiosi alla bottega di Arduino da Baìsio dovrebbero essere stati realizzati entro il 475 anno in cui si conclusero i lavori di decorazione della Camera d'oro dalle cui ormelle l'anonimo intagliatore riprese i motivi araldici che ornano alcuni dei riquadri mentre i rosoni traorati risultano stilisticamente vicini a quelli presenti negli schienali del coro della chiesa di San Domenico di errara eseguiti da Giovanni da Baìso verso la ine del XIV secolo Bagatin 99 p. 5 ig. 2. Se non sussistono dubbi circa l'autenticità della parte intagliata e intarsiata sorgono invece alcune perplessità sulla struttura di questo singolare mobile di cui non si conoscono altre varianti eccettuata la replica novecentesca oggi al Victoria and Albert Museum di Londra. Non del tutto convincente appare inatti la struttura lignea interna e colpisce soprattutto l'incongruenza stilistica tra la parte bassa intagliata e la cuspide i cui pannelli intarsiati a motivi loreali risultano assai prossimi come notava Pier Luigi Bagatin ad alcune tarsie iorentine ad esempio quelle dei banconi della sagrestia della chiesa di Santa Croce a irenze. Si potrebbe quindi supporre che il coretto sia stato realizzato poco dopo la metà dell'Ottocento utilizzando rammenti lignei quattrocenteschi in linea con il nuovo gusto antiquariale promosso a Parma da Carlo III di Borbone che in quel giro di anni aveva dato l'incarico all'architetto Paolo Gazola di riarredare in stile neogotico alcuni degli ambienti delle residenze ducali parmensi Cirillo Godi 983 pp 4 e 236 indirizzando così le locali maestranze d'intagliatori al restauro e alla ricomposizione |
Data stato di conservazione | 2009 |
Stato di conservazione | buono |
Condizione giuridica | proprietà Ente pubblico territoriale |
Data compilazione | 1996 |
Nome compilatore | Colle Enrico |
Specifiche ente schedatore | |
Referente scientifico compilazione | |
Funzionario responsabile compilazione | Tasso Francesca |
Data trascrizione | 2009 |
Nome trascrittore | De Palma, Ilaria |
Ente trascrittore | Musei Civici di Milano |
Data aggiornamento | |
Nome aggiornatore | |
Ente aggiornatore | |
Funzionario responsabile aggiornamento | |
Plus Codes | 8FQFF5CH+2V |
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