Opere d'arte in Lombardia

Codice scheda5q030-00090
Numero catalogo generale01976221
Ente schedatoreR03/ Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco
Gruppo oggettiarredi e suppellettili
Definizione oggettocornice
Numero oggetti
Categoria generale soggettosacro
Identificazione soggettoAnnunciazione||Santa Maria Maddalena||Santa Scolastica
Titolo soggetto
Nome provinciaMilano
ComuneMilano
Tipologia edificio di collocazionecastello
Qualificazione edificio di collocazionecomunale
Denominazione edificio di collocazioneCastello Sforzesco
Denominazione spazio viabilistico (indirizzo edificio di collocazione)Piazza Castello, 1
Denominazione struttura conservativa - livello 1 (nome istituto di conservazione)Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco
Denominazione struttura conservativa - livello 2 (nome istituto di conservazione)Museo delle Arti Decorative del Castello Sforzesco
Tipologia struttura conservativamuseo
Denominazione collezione di appartenenza dell'oggettoCollezione dei mobili del Museo delle Arti decorative del Castello Sorzesco
Secolo (datazione dell'oggetto)sec. XV
Frazione di secolo (datazione dell'oggetto)fine
Da (datazione dell'oggetto)1495 ca.
A (datazione dell'oggetto)1499 ca.
Autore/Nome sceltoDe Donati Giovanni Pietro||De Donati Giovanni Ambrogio||De Donati Alvise
Ente collettivo/Nome scelto
Dati anagrafici/Periodo di attività dell'autorenotizie 1478-1528||notizie 1484-1514||sec. XV ultimo quarto
Riferimento all'autore
Denominazione ambito culturale
Riferimento all'intervento
Materia e tecnicalegno di pioppo/ doratura/ intaglio/ pittura
Unità di misuracm
Altezza234
Larghezza175.5
Profondità31
Diametro
Lunghezza
Descrizione oggettoUn grande arco ribassato a doppia ghiera contornato da due lesene a candelabra, su alti plinti e sormontato da una ricca ed elegante cornice.
Notizie storico-criticheL'ipotesi corrente che si tratti della cornice dell'aresco ritenuto miracoloso dell'Incoronata di Lodi si basa soprattutto sulla provenienza lodigiana dell'opera che per lungo tempo era stata depositata presso il locale vescovado. u poi lo stesso vescovo di Lodi a venderla a un antiquario dal quale poi passò alle Civiche Raccolte milanesi entro il 896. I rilievi dell'ancona dell'Incoronata eseguita dai ratelli De Donati tra il 494 e il 497 si identiicano generalmente con quelli conservati nel Museo Civico di Lodi. La cornice del Castello che ha seguito la ortuna critica dei rilievi lodigiani benché non se ne sia mai dimostrata la pertinenza secondo Venturoli doveva trovarsi al centro dell'ancona intorno all'aresco sormontata dalla lunetta con l'Adorazione dei pastori; in basso tra i plinti si dovevano situare i due pannelli che compongono la scena dello Sposalizio della Vergine e ai lati le altre Scene della vita di Maria; inine all'esterno i pilastri con le dodici Sibille. Una simile struttura anticipa la orma degli altari lignei delle chiese di San Lorenzo a Mortara e dei Sette dolori di Vigevano. Non è acile tuttavia ar combaciare le orme e le dimensioni dei rilievi conservati a Lodi con questa cornice. Per esempio sovrapponendo sei Sibille da un lato e sei dall'altro con relative cornici si ottengono due pilastri di tre metri e trenta centimetri d'altezza contro i 234 centimetri della cornice. Come si compensava questa dierenza di quasi un metro? Inoltre le ancone con pilastri a nicchie come le due citate di Mortara e Vigevano ma anche l'altare di Orselina degli stessi De Donati non presentano la duplicazione dei montanti verticali che si deve supporre per l'ancona lodigiana dove la sequenza delle Sibille avrebbe dovuto aiancare le lesene decorate a candelabre. Si deve poi a Sandrina Bandera un'opportuna osservazione riguardo l'iconograia: l'ostentata presenza del monogramma bernardiniano graito sull'oro nei gradini sotto i plinti oltre alla presenza della igura di santa Marta e della Maddalena sembra rimandare più che al contesto mariano dell'Incoronata a una conraternita di disciplini tanto più che a Lodi esisteva un'antica conraternita della Maddalena nell'omonima parrocchia. Non è escluso che la cornice molto proonda più adatta orse ad ospitare sculture che un dipinto come osservò durate il restauro del 998 Eugenio Gritti potesse racchiudere una scena della Resurrezione di Lazzaro che vede coinvolta la Maddalena e che costituirebbe un'anlicipazione dell'ancona di Caspano in Valtellina. Gli intagli decorativi della cornice rimandano a opere dei De Donati dalla cornice del Polittico di Treviglio 485-490 all'ancona di Caspano dove compare la irma di Alvise o Luigi che dir si voglia De Donati. L'attività dei ratelli milanesi legata alla ortuna critca dei rilievi di Lodi viene accolta da quasi tutta la critica. Ha registrato poche voci discordanti quasi tutte col tempo entrate nell'opinione più generale. L'intervento pittorico sulla cornice trova stanzialmente concorde la critica roprio sul nome di Alvise De Donati: si tratta di un pittore con uno stile piuttosto nervoso memore di Butinone e della pittura errarese solo supericialmente toccato dall'esperienza leonardesca e in ciò piuttosto diverso dal pittore attivo sull'altare di Orselina pur nella probabile vicinanza di date nell'ultimo decennio del Quattrocento. Sostanzialmente inedita e mai messa in rapporto con De Donati è la cornice esposta al Victoria and Albert Museum inv. 893-859 che si può utilmente arontare con l'opera in esame con l'anconetta delle Civiche Raccolte in mostra inv. SL 37 e con l'ancona della Resurrezione di Lazzaro di Caspano.
Data stato di conservazione2009
Stato di conservazionebuono
Condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
Data compilazione2005
Nome compilatoreCasciaro Raffaele
Specifiche ente schedatore
Referente scientifico compilazione
Funzionario responsabile compilazioneTasso Francesca
Data trascrizione2009
Nome trascrittoreDe Palma, Ilaria
Ente trascrittoreMusei Civici di Milano
Data aggiornamento
Nome aggiornatore
Ente aggiornatore
Funzionario responsabile aggiornamento
Plus Codes8FQFF5CH+2V


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