Opere d'arte in Lombardia

Codice schedaB0030-00099
Numero catalogo generale
Ente schedatoreR03/ Civica Pinacoteca del Castello Sforzesco
Gruppo oggettipittura
Definizione oggettodipinto
Numero oggetti
Categoria generale soggettomitologia
Identificazione soggettoCADUTA DI ICARO
Titolo soggettoLa caduta di Icaro
Nome provinciaMilano
ComuneMilano
Tipologia edificio di collocazionecastello
Qualificazione edificio di collocazione
Denominazione edificio di collocazioneCastello Sforzesco
Denominazione spazio viabilistico (indirizzo edificio di collocazione)Piazza Castello, 1
Denominazione struttura conservativa - livello 1 (nome istituto di conservazione)Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco
Denominazione struttura conservativa - livello 2 (nome istituto di conservazione)Raccolte d'Arte Antica, Pinacoteca del Castello
Tipologia struttura conservativamuseo
Denominazione collezione di appartenenza dell'oggetto
Secolo (datazione dell'oggetto)sec. XVI
Frazione di secolo (datazione dell'oggetto)seconda metà
Da (datazione dell'oggetto)1550 ca.
A (datazione dell'oggetto)1599 ca.
Autore/Nome scelto
Ente collettivo/Nome scelto
Dati anagrafici/Periodo di attività dell'autore
Riferimento all'autore
Denominazione ambito culturaleambito veneto-fiammingo
Riferimento all'intervento
Materia e tecnicaolio su tela
Unità di misura
Altezza45
Larghezza63.5
Profondità
Diametro
Lunghezza
Descrizione oggetto
Notizie storico-criticheLa leggenda di Dedalo e Icaro così strettamente legata al tema della sconitta dell'artiicio umano nei conronti della natura ornì materia assai più spesso alla pittura del Nord Europa che all'arte italiana. Delle raigurazioni nordiche in questo dipinto proveniente dalla collezione Guasconi rimane l'ampia veduta a volo d'uccello sul paesaggio che pare modellato sul paesaggio dell'incisione con la Caduta di Icaro di Pieter Bruegel pubblicata dallo Hoenagel Hollstein 949 III p. 255 n. 2 ill.. Più attinente è però il rierimento alle illustrazioni del tema oerte da Antonio Tempesta e Maerten de Vos per le Metamorosi di Ovidio incise rispettivamente da Petrus de Jode The Illustrated Bartsch 983 36 p. 47 n. 72 ill. e Crispijn de Passe Hollstein 949 XLIV p. 308 n. 572 ill. e da Carlo Saraceni nel dipinto del Museo Nazionale di Capodimonte a Napoli Utili 995 pp. 44-45 ill.. Le igure di Dedalo e Icaro sembrano desunte da Michelangelo e in particolare da due igure di dannati in basso a destra nel Giudizio Universale. Il michelangiolismo delle igure si associa peraltro a un deciso inlusso tintorettesco nei panneggi e nella deinizione delle igure. Da ricordare in proposito che la bottega di Tintoretto ospitò a Venezia numerosi pittori nordici tra cui ad esempio Paolo iammingo. Il dipinto si può orse attribuire ad uno di loro interessato sia agli audaci scorci michelangioleschi che Tintoretto riproponeva sia alla tradizione paesistica che costituiva l'abilità dei nordici più speciica e ricercata in Italia.
Data stato di conservazione1996
Stato di conservazionediscreto
Condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
Data compilazione1996
Nome compilatoreSumma A.
Specifiche ente schedatore
Referente scientifico compilazione
Funzionario responsabile compilazioneBasso L.
Data trascrizione
Nome trascrittore
Ente trascrittore
Data aggiornamento2003
Nome aggiornatoreColace R.
Ente aggiornatore
Funzionario responsabile aggiornamento
Plus Codes8FQFF5CH+2V


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