Opere d'arte in Lombardia
Codice scheda | w1020-00040 |
Numero catalogo generale | 02035440 |
Ente schedatore | R03/ Veneranda Fabbrica del Duomo |
Gruppo oggetti | scultura |
Definizione oggetto | scultura |
Numero oggetti | |
Categoria generale soggetto | sacro |
Identificazione soggetto | Profeta |
Titolo soggetto | |
Nome provincia | Milano |
Comune | Milano |
Tipologia edificio di collocazione | palazzo |
Qualificazione edificio di collocazione | reale |
Denominazione edificio di collocazione | Palazzo Reale |
Denominazione spazio viabilistico (indirizzo edificio di collocazione) | Piazza Duomo, 14 |
Denominazione struttura conservativa - livello 1 (nome istituto di conservazione) | Veneranda Fabbrica del Duomo |
Denominazione struttura conservativa - livello 2 (nome istituto di conservazione) | Museo del Duomo |
Tipologia struttura conservativa | museo |
Denominazione collezione di appartenenza dell'oggetto | |
Secolo (datazione dell'oggetto) | secc. XIV/ XV |
Frazione di secolo (datazione dell'oggetto) | fine/inizio |
Da (datazione dell'oggetto) | 1390 ca. |
A (datazione dell'oggetto) | 1410 ante |
Autore/Nome scelto | |
Ente collettivo/Nome scelto | |
Dati anagrafici/Periodo di attività dell'autore | |
Riferimento all'autore | |
Denominazione ambito culturale | ambito dei maestri renani |
Riferimento all'intervento | |
Materia e tecnica | marmo/ scultura |
Unità di misura | cm |
Altezza | 58 |
Larghezza | 26 |
Profondità | 17 |
Diametro | |
Lunghezza | |
Descrizione oggetto | Uomo con barba lunga che nella parte terminale si presenta bipartita, la veste lo ricopre interamente ino ai piedi che non sono visibili. Il viso è leggermente ruotato verso sx rispetto al corpo. Tra le mani tiene un cartiglio srotolato che non presenta iscrizioni. La mano sx sorregge la parte terminale del cartiglio. L'estremità dx del cartiglio che prosegue ino ai piedi della statua, passa sopra il polso della mano dx, questa mano impugna un lembo della veste. Pur essendo già deinita la soluzione ormale, la supericie presenta i segni della punta.Sul retro al centro del busto è inserito, in un piccolo alloggiamento, saldato al marmo con piombo, il gancio d'ancoraggio in erro, a sezione quadrata, al quale manca l'anello terminale. |
Notizie storico-critiche | A causa della scarsità di documentazione e della quantità di scalpellini che lavoravano in quegli anni presso il cantiere risulta pressoché impossibile attribuire l'opera. E' stilisticamente ascrivibile all'ambito della Scuola Renana che lavorò presso la abbrica tra il 390 e il 40. Nel 396 i maestri tedeschi risultavano essere un cospicuo gruppo etnico a se stante per il quale si era costruita in cantiere un'apposita tettoia Boito 889 p 24La presenza di scultori teutonici a Milano è largamente testimoniata sia al cantiere del Duomo che in altri luoghi. u Costantino Baroni nel 955 ad accostare alle igure degli Apostoli del Paliotto della Passione in S. Eustorgio i Proeti provenienti dai Piloni Baroni 955 p. 692 datando così la statuaria del Duomo al primo decennio del 400. E' innegabile la somiglianza di uno dei proeti della cuspide del paliotto con le statuette cin. 52 e cin. 53. E' sempre il Baroni 944 p. 55 a rarontare il Sarcoago di Gaspare Visconti attribuendolo ad un maestro Bavarese con le statuette del Duomo di ambito oltralpino. Essendo il sarcoago datato 427 secondo l'opinione del Baroni signiicherebbe che la permanenza dei maestri stranieri si sia dilungata oltre al primo decennio del 400. Baroni 955 p.686. Anche la Bossaglia 984 p. e il Turchini 986 accostano per ainità le statuette angolari a tutto tondo del paliotto della Passione in S. Eustorgio con quelle del Duomo ascrivibili all'ambito delle maestranze nordiche. La Bossaglia 978 raggruppa questa opera con la cin. 53 e la cin. 54 denominandole del Maestro delle statuette D e attribuendole ad un'unica mano. Al riguardo sarebbe necessario reinterpretare la denominazione con Bottega della statuette E in quanto quest'opera e la cin. 52 sono eettivamente dello stesso scultore la cin. 54 appare invece di altra mano cr scheda cin. 54La statuetta è stilisticamente paragonabile con la scultura della Cattedrale di Strasburgo in particolare con i proeti della porta centrale risalenti ai primi del XIV sec. presentano lo stesso graismo dei proeti del Duomo nella resa dei tratti somatici: il viso allungato l'arcata sopraccigliare disegnata con una linea che si unisce con il naso il naso lungo sottile e squadrato. Le sculture di Strasburgo sono estremamente assottigliate dalla loro unzione di statue-colonne quelle del Duomo sono animate dal moto dell'anca che rende sinuosi i panneggi e dalla torsione del corpo su se stesso che coinvolge anche la direzione dello sguardo. Sono caratterizzate anch'esse dalla loro intrinseca vocazione gotica unzionale di statue di capitello. I tratti somatici sono idealizzati grazie ad essi si riscontra stilisticamente la somiglianza con la statuetta cin. 53. L'arcata sopraccigliare si unisce in un'unica linea con il naso che appare quasi stilizzato da due linee parallele. Gli occhi e la bocca sono piccole essure. Gli zigomi disegnano una orma a V. La resa di capelli e della barba appare simile sia nella lavorazione che nella orma. Inoltre entrambe le statuette provengono dallo stesso pilone il 52. |
Data stato di conservazione | 2010 |
Stato di conservazione | discreto |
Condizione giuridica | proprietà privata |
Data compilazione | 2010 |
Nome compilatore | Anselmi Camilla |
Specifiche ente schedatore | R03/ Veneranda Fabbrica del Duomo |
Referente scientifico compilazione | |
Funzionario responsabile compilazione | Benati Giulia |
Data trascrizione | 2010 |
Nome trascrittore | Giudice, Chiara |
Ente trascrittore | R03/ Veneranda Fabbrica del Duomo |
Data aggiornamento | |
Nome aggiornatore | |
Ente aggiornatore | |
Funzionario responsabile aggiornamento | |
Plus Codes | 8FQFF57R+CP |
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