Opere d'arte in Lombardia
Codice scheda | w1020-00101 |
Numero catalogo generale | 02035497 |
Ente schedatore | R03/ Veneranda Fabbrica del Duomo |
Gruppo oggetti | scultura |
Definizione oggetto | scultura |
Numero oggetti | |
Categoria generale soggetto | sacro |
Identificazione soggetto | San Sebastiano |
Titolo soggetto | |
Nome provincia | Milano |
Comune | Milano |
Tipologia edificio di collocazione | palazzo |
Qualificazione edificio di collocazione | reale |
Denominazione edificio di collocazione | Palazzo Reale |
Denominazione spazio viabilistico (indirizzo edificio di collocazione) | Piazza Duomo, 14 |
Denominazione struttura conservativa - livello 1 (nome istituto di conservazione) | Veneranda Fabbrica del Duomo |
Denominazione struttura conservativa - livello 2 (nome istituto di conservazione) | Museo del Duomo |
Tipologia struttura conservativa | museo |
Denominazione collezione di appartenenza dell'oggetto | |
Secolo (datazione dell'oggetto) | sec. XV |
Frazione di secolo (datazione dell'oggetto) | prima metà |
Da (datazione dell'oggetto) | 1400 post |
A (datazione dell'oggetto) | 1450 ante |
Autore/Nome scelto | Benzoni Martino |
Ente collettivo/Nome scelto | |
Dati anagrafici/Periodo di attività dell'autore | 1425 ante-1498/1500 ca. |
Riferimento all'autore | |
Denominazione ambito culturale | |
Riferimento all'intervento | |
Materia e tecnica | marmo/ scultura |
Unità di misura | cm |
Altezza | 176 |
Larghezza | 43 |
Profondità | 41 |
Diametro | |
Lunghezza | |
Descrizione oggetto | La statua presenta le caratteristiche agiograiche di S. Sebastiano. L'uomo dall'accentuato pathos isiognomico è legato ad un tronco d'albero con le mani dietro la schiena. Di particolare rilevanza lo studio anatomico, incerto, del nudo seppur reso con dovizia di particolari nella muscolatura segnata e nel contempo emaciata. Il viso è incorniciato da una pettinatura tipicamente quattrocentesca, con alcun dettagli del volto realizzati con attenzione naturalistica, pur nell'accentuata incisione dei tratti.Di attura sottile e delicata, aderente al corpo e il perizoma del santo che risulta increspato da sottili plissettature.Sul retro: l'opera si presenta inita. |
Notizie storico-critiche | L'esame della statua di S. Sebastiano del Museo del Duomo ha preso avvio dal documento gentilmente segnalatomi da Ulderico Del Piazzi datato 482 nel quale si menziona il pagamento ad una abbro per l'esecuzione di 5 recce da apporre alla statua di s. Sebastiano . Il numero dei ori presenti sulla statua mi ha portato a credere che il documento in questione potesse eettivamente essere ricondotto alla statua in esame. Restava da veriicare quali ossero le personalità del cantiere tanto in vista da realizzare una statua di grandi dimensioni di un santo tanto importante. Sogliando in un primo tentativo gli Annali negli anni immediatamente precedenti alla data di pagamento del abbro ci si rende conto di come il Benzoni osse l'uomo di punta del momento insieme all'Amadeo dei lavori di statuaria del Duomo con la precisazione che mentre lo scultore pavese era impegnato quasi esclusivamente nella realizzazione dell'altare di S. Giuseppe di commissione ducale al Benzoni sono pagate diverse igure. Il nome di Martino come esecutore del S. Sebastiano è conortato poi dal conronto con la produzione di questo scultore. Come primo rierimento cito l'Imago pietatis di Baltimora che presenta dettagli anatomici accostabili al nostro martire nella resa così disegnata ed emaciata pur nella deinizione di muscoli e tensione del corpo. Analogo raronto possiamo arlo con il San Bartolomeo del tiburio del Duomo anch'esso come il precedente databile alla ine degli anni sessanta in cui la resa isiognomica si avvicina molto seppur nella diversa tipologia rappresentata al martire. All'analisi precedente possiamo aggiungere l'osservazione dei particolari di mani e piedi resi con la medesima sensibilità: le giunture nodose e la carne incisa tanto sono calcate le pieghe. Un ultimo valido conronto è con la statuetta di S. Agata nella chiesa omonima a Basiglio. Cronologicamente vicina alle prime due la statuetta presenta nel volto giovane della Santa la stessa tipologia di volto e rivela nel panneggio increspato e sottile quella stessa vicinanza con l'ambiente amadeiano che Edoardo Arslan ravvisava nel S. Sebastiano. I documenti dell'ottavo e nono decennio del Quattrocento sono privi dell'indicazioni dei soggetti delle statue commissionate è quindi impossibile risalire alla data di esecuzione della statua ma si ritiene che non debba precedere troppo il pagamento del abbro per le recce e che sia quindi posteriore alle statue presentate per il conronto come evidente anche dall'osservazione del S. Sebastiano.Nella nostra statua sembra di ravvisare oltre ad una maggiore qualità nella produzione del maestro anche una parziale adesione alla maniera amadeiana che non nega rierimenti a Piatti e ai Mantegazza reinterpretata con accentuato graismo e pesantezza delle orme che pur mantenendo la nervosità del modellato non ne colgono ino in ondo la levità. |
Data stato di conservazione | 2010 |
Stato di conservazione | discreto |
Condizione giuridica | proprietà privata |
Data compilazione | 2010 |
Nome compilatore | Anselmi Camilla |
Specifiche ente schedatore | R03/ Veneranda Fabbrica del Duomo |
Referente scientifico compilazione | |
Funzionario responsabile compilazione | Benati Giulia |
Data trascrizione | 2010 |
Nome trascrittore | Giudice, Chiara |
Ente trascrittore | R03/ Veneranda Fabbrica del Duomo |
Data aggiornamento | |
Nome aggiornatore | |
Ente aggiornatore | |
Funzionario responsabile aggiornamento | |
Plus Codes | 8FQFF57R+CP |
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