Opere d'arte in Lombardia

Codice schedaw1020-00103
Numero catalogo generale02035499
Ente schedatoreR03/ Veneranda Fabbrica del Duomo
Gruppo oggettiscultura
Definizione oggettoscultura
Numero oggetti
Categoria generale soggettosacro
Identificazione soggettoCristo redentore benedicente
Titolo soggetto
Nome provinciaMilano
ComuneMilano
Tipologia edificio di collocazionepalazzo
Qualificazione edificio di collocazionereale
Denominazione edificio di collocazionePalazzo Reale
Denominazione spazio viabilistico (indirizzo edificio di collocazione)Piazza Duomo, 14
Denominazione struttura conservativa - livello 1 (nome istituto di conservazione)Veneranda Fabbrica del Duomo
Denominazione struttura conservativa - livello 2 (nome istituto di conservazione)Museo del Duomo
Tipologia struttura conservativamuseo
Denominazione collezione di appartenenza dell'oggetto
Secolo (datazione dell'oggetto)sec. XV
Frazione di secolo (datazione dell'oggetto)seconda metà
Da (datazione dell'oggetto)1450 post
A (datazione dell'oggetto)1500 ante
Autore/Nome scelto
Ente collettivo/Nome scelto
Dati anagrafici/Periodo di attività dell'autore
Riferimento all'autorecerchia
Denominazione ambito culturaleambito lombardo
Riferimento all'intervento
Materia e tecnicamarmo/ scultura
Unità di misuracm
Altezza121
Larghezza41
Profondità30
Diametro
Lunghezza
Descrizione oggettoigura maschile dall'espressione sognante gli occhi socchiusi e la bocca semi aperta, il volto inclinato leggermente all'indietro. L'uomo porta lunghi capelli con la scriminatura in mezzo, ricadono sulle spalle ritorti all'indietro come in boccoli. La veste è composta di due parti: una lunga tunica con lo scollo rotondo presenta pieghe increspate, e una ascia trasversale è portata dal braccio destro alla gamba opposta. La statua manca di attributi agiograici precisi essendo mutila di una mano. Sul retro l'opera si presenta inita
Notizie storico-criticheLa statuetta del Museo del Duomo presenta interessanti spunti. Il volto ore anticipazioni di alta qualità degli esiti della scultura degli anni novanta del quattrocento. Il modellato è delicato e i trapassi luministici sono accompagnati dalla supericie arrotondata. L'aria trasognata che aveva atto pensare alla igura rappresentata come un Redentore sembra essere annuncio delle vaghe isionomie di alcune igure bramantinesche Noli me tangere Milano Pinacoteca di Brera già S. Maria del Giardino 507 o il Cristo del Museo Thyssen-Bornemisza Madrid 490 cca.. Ulteriori assonanze si hanno con alcune statue presenti nella decorazione di Tommaso Rodari sul Duomo di Como il rierimento va particolarmente al Cristo risorto databile agli anni novanta del secolo. Per quanto il dierente stato di conservazione permetta solo di riscontrare un'assonanza e una comune sensibilità di matrice mantegazziana si nota come nel caso di Como questi elementi siano risolti con un accentuarsi dell'espressività mentre nel nostro caso con uno sviluppo delle orme ovalizzanti oto pubblicata in S. Soldini Tommaso Rodari contemporaneo e seguace dell'Amadeo in Giovanni Antonio Amadeo. Scultura e architettura del suo tempo a c. di J. Schell L. Castelranchi Milano 993 pp. 505-523 p. 52 . Da rileggere in questo senso la menzione che Silvio Vigezzi ece nel suo catalogo del nome di Cristooro Solari ovvero come la grande abilità di questo anonimo maestro di giungere ad esiti di tanta ortuna nei decenni successivi agli anni ottanta orse uno dei rierimenti più immediati per tipologia più che per una reale corrispondenza di sensibilità è il Cristo morto del Dayton Art Institute attribuito al Gobbo. Più diicile riportare agli ultimi decenni del secolo il resto della igura ancora ammantata del panneggio cartaceo per quanto addolcito nelle increspature e smorzato dalla ascia trasversale che evidenzia il ginocchio per il quale sembra più opportuno un conronto con il Monumento della Torre 583 in S. Maria delle Grazie dove istanze che aprono il nuovo secolo sono use con modi e sensibilità del periodo immediatamente trascorso. Singolare e ben riuscita commistione di suggestioni si ritiene opportuno aidare la statuetta ad un maestro lombardo attivo dalla metà del secolo che abbia orse condotto un periodo di apprendistato vicino alla cerchia amadeiana si propone in questa sede una datazione tra gli anni ottanta e non oltre l'ultimo decennio del Secolo. Un ulteriore dato da prendere in esame è il particolare stato di conservazione della supericie lapidea. atta esclusione della perdita delle parti più esposte della igura la scultura presenta un buono stato di conservazione con una cromia dorata e l'assenza di depositi. Questa caratteristica a pensare che la prima destinazione questa statuetta osse un altare o un monumento che non ebbe lungo corso all'interno del Duomo ma che per l'alta qualità della statua e anche in base al grado di dettaglio e initezza potesse essere stata conservata nei locali della abbrica una volta dismessa dal suo contesto originale orse uno degli altari atti togliere da Carlo Borromeo dopo il 566.
Data stato di conservazione2010
Stato di conservazionediscreto
Condizione giuridicaproprietà privata
Data compilazione2010
Nome compilatoreAnselmi Camilla
Specifiche ente schedatoreR03/ Veneranda Fabbrica del Duomo
Referente scientifico compilazione
Funzionario responsabile compilazioneBenati Giulia
Data trascrizione2010
Nome trascrittoreGiudice, Chiara
Ente trascrittoreR03/ Veneranda Fabbrica del Duomo
Data aggiornamento
Nome aggiornatore
Ente aggiornatore
Funzionario responsabile aggiornamento
Plus Codes8FQFF57R+CP


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