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Caterìna de' Medici (Firenze 1519-Blois 1589) Regina di Francia. Figlia di Lorenzo de' Medici duca di Urbino, nel 1533, per interessamento del prozio papa Clemente VII, andò sposa a Enrico di Valois duca di Orléans, secondo figlio di Francesco I, che fu re di Francia col nome di Enrico II. Presto venne però trascurata dal marito che le preferì l'amante Diana di Poitiers. Costei favorì l'affermazione dei duchi di Guisa. Sotto la pressione dei Guisa, vennero perseguitati gli ugonotti (protestanti). Venne, inoltre, dichiarata guerra all'Inghilterra (1548-1550) e organizzata la spedizione in Italia (1548) contro Carlo V. Dopo la breve tregua di Vaucelles, i Guisa spinsero a nuove ostilità per la conquista dell'Italia meridionale, ma gli spagnoli, guidati da Emanuele Filiberto, sconfissero disastrosamente i francesi, guidati da Anne de Montmorency, a San Quintino (1557) e li costrinsero alla pace di Cateau-Cambrésis. Durante le celebrazioni, il re Enrico II venne ferito accidentalmente in un torneo e morì subito dopo (1559). A Enrico II succedettero, uno dopo l'altro, i suoi tre figli: Francesco II, Carlo IX ed Enrico III. Nel 1560, Caterina de' Medici assunse la reggenza per conto del secondogenito minorenne Carlo IX. Per circa vent'anni, esercitò un'influenza sugli affari di stato talvolta giudicata ambigua, in quanto facente leva ora sui cattolici ora sui protestanti, secondo la situazione del momento. In realtà, la sua reggenza coincise con uno dei periodi più travagliati della storia di Francia. Infatti, la diffusione del calvinismo combinata con la tendenza della nobiltà a resistere al potere centralizzatore del re, causò nel 1562 l'inizio di una serie quasi ininterrotta di guerre, dette guerre di religione per la distinzione degli schieramenti in base all'appartenenza a una determinata confessione religiosa. Così, alla vigilia delle nozze della figlia Margherita con il calvinista Enrico di Navarra (futuro re di Francia con il nome di Enrico IV), il 24 agosto 1572 (notte di San Bartolomeo), Caterina ordinò il massacro dei protestanti intervenuti per i festeggiamenti e subito dopo tornò a una politica di equilibrio tra lo schieramento cattolico e quello protestante. Protesse lettere e arti e, in particolare, promosse in Francia gli artisti italiani del tempo. 


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