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Colómbo, Cristòforo (Genova 1451-Valladolid 1506) Esploratore. Nacque a Genova tra il 26 agosto e il 31 ottobre 1451 da Domenico Colombo e Susanna Fontanarosa. Nei primi anni della giovinezza seguì la professione paterna esercitando l'arte della lana. Parallelamente si dedicò al piccolo commercio, cosa che gli diede l'occasione per intraprendere i suoi primi viaggi per mare. Studiò per imparare a leggere e scrivere e per apprendere gli elementi di cartografia e di geometria utili per diventare disegnatore di carte geografiche. Nel 1470 la sua famiglia si trasferì a Savona; il padre aprì uno spaccio di vino pur esercitando sempre il vecchio mestiere. Colombo iniziò la carriera di marinaio (1473) dedicandosi ad operazioni commerciali nel Mediterraneo orientale. Dal Mediterraneo passò al Mar Oceano e risiedette per dieci anni in Portogallo. In questa terra il giovane Colombo entrò in contatto con navigatori abituati a operare in spazi più ampi di quelli mediterranei. Protesi da tempo verso scoperte terrestri e marinare in Africa e affascinati dall'immensità oceaniche, i portoghesi erano forniti di buone basi cartografiche e muniti di strumenti di navigazione, scafi e velature idonee alle grandi imprese. Elementi di notevole stimolo per Colombo che personalmente era dotato di buone conoscenze marinare. Nel 1477 navigò verso l'Inghilterra e raggiunse l'Islanda e forse anche la Groenlandia, acquisì esperienza nelle tecniche marinare prima di averne una cultura teorica. Dal nord si spinse sino all'estremo sud, compiendo viaggi nei possedimenti africani del re del Portogallo. Nel 1480 sposò Felipa Moniz Perestrello e si trasferì nell'isola di Porto Santo vicino a Madera; l'anno dopo nacque suo figlio Diego. In questo periodo Colombo si fece una preparazione teorica sulle cose di mare; non potendo attingere a fonti latine, greche, arabe consultò i libri e le annotazioni del suocero Bartolomeo Perestrello, scopritore dell'isola di Porto Santo. In particolare Colombo prese in considerazione due opere: l'Imago mundi del cardinale Pietro d'Ailly (1483) e la Historia rerum ubique gestarum di Pio II Piccolomini. Incominciò a maturare in Colombo l'idea di raggiungere le Indie da occidente. Ritornato in Portogallo nel 1483, incontrò il fratello Bartolomeo che lavorava come cartografo. Per Colombo questo incontro rappresentò la possibilità di affinare le tecniche di navigazione, di orientamento, di misurazioni navali. Intorno al 1485 Colombo presentò al re Giovanni II del Portogallo il suo progetto di giungere alle Indie orientali navigando verso occidente; la corte portoghese era tendenzialmente favorevole ad accogliere progetti di esplorazione, ma il programma di Colombo fu respinto. Le ragioni di questo rifiuto erano dovute a una situazione di momentanea difficoltà economica e al fatto che la corona portoghese era impegnata nell'impresa relativa all'occupazione della costa africana, oltre probabilmente al timore di intraprendere una navigazione esplorativa di tipo nuovo. Successivamente Colombo inviò il fratello Bartolomeo in Inghilterra a illustrare il suo progetto al re, ma non ottenne alcuna risposta concreta. Deluso, ma sempre convinto delle sue idee, Colombo si stabilì in Castiglia nel 1486 al servizio dei re spagnoli. Conobbe numerose persone e si procurò alleati e amici per la realizzazione della sua impresa. Pose le basi di relazioni sociali per arrivare a esporre i suoi progetti direttamente alla corte; purtroppo i due giovani sovrani Isabella e Ferdinando lasciarono trascorrere sei anni, perché la Spagna era impegnata nella guerra per la liberazione di Granada. Durante questa lunga attesa Colombo fu consolato affettuosamente da Beatrice Enriquez de Arana dalla quale nacque il figlio Ferdinando. Le esitazioni spagnole spinsero Colombo a riprendere contatti con la corona portoghese nel 1488, ma quando le trattative sembravano bene avviate, a Lisbona giunse la notizia della scoperta del passaggio del Capo di Buona Speranza effettuata da Bartolomeo Diaz nel 1487; l'interesse portoghese per raggiungere l'India viaggiando verso Occidente venne meno. A Colombo non rimase che rivolgersi nuovamente alla Spagna. Tornato in Spagna illustrò il suo progetto al padre Juan Pérez, confessore della regina Isabella. Dopo numerose insistenze da parte di Colombo, il 7 aprile 1492 fu firmato l'accordo tra i sovrani e il navigatore con la promessa, in caso di riuscita, dei titoli di Almirante del Mar Oceano, di viceré e di governatore, nonché diritti vari su tutte le ricchezze future e il diritto di ereditarietà su titoli e diritti. Iniziarono i preparativi per la spedizione. Colombo dovette trovare i mezzi di trasporto: due caravelle (Niña e Pinta) e una nao (Santa Maria). L'armamento delle tre unità richiese un mese e mezzo. A questo punto si dovette reclutare l'equipaggio. I fratelli Martino e Vincenzo Pinzon assunsero il comando delle due caravelle; Colombo prese il comando della Santa Maria, la più grande. L'equipaggio era composto da ottantasette marinai spagnoli in prevalenza andalusi. Il 3 agosto 1492 la spedizione partì da Palos e le navi si diressero alla volta delle Canarie. Colombo mostrò grande sicurezza nel trovare la rotta e notevoli capacità decisionali. La flottiglia giunse alle Canarie il 12 agosto e riparti il 6 settembre. All'inizio la navigazione fu favorita dai venti. Purtroppo nel Mar dei Sargassi le cose cambiarono; il tempo trascorso in alto mare sembrò eccessivo e così negli equipaggi incominciò a serpeggiare un certo nervosismo. 
Il 12 ottobre 1492 raggiunsero la terra ferma e sbarcarono nell'isola di Guanahani, battezzata da Colombo San Salvador; ci furono manifestazioni d'ammirazione e di fedeltà da parte di tutti i gli uomini dell'equipaggio, ma Colombo non sembrò soddisfatto, cercava le Indie e sapeva che avrebbe dovuto incontrare il Giappone. Il viaggio proseguì verso le isole Bahamas e quindi verso le coste settentrionali di Cuba; il 28 ottobre giunse a Cuba, battezzata Fernandina e il 6 dicembre all'isola di Haiti, ribattezzata Española. Il 3 gennaio 1493 Colombo intraprese il viaggio di ritorno con la sola Niña, ma anziché ripetere la rotta del viaggio d'andata, con la quale non avrebbe incontrato venti favorevoli, prese la rotta nord est controvento, per poter sfruttare il flusso dei venti dell'Ovest che spinsero la caravella sulle coste del Portogallo. Il 15 marzo la Niña approdò a Huelva in Portogallo e in aprile Colombo fu ricevuto dai re cattolici a Barcellona. Le due geniali rotte d'andata e ritorno del suo viaggio costituirono per quattro secoli la via di navigazione percorsa tra Spagna e America. Colombo aveva portato una certa quantità di oro, qualche indiano, alcuni pappagalli e alcune piante secondo lui sconosciute in Europa. Non era riuscito a toccare le Indie e a trovare la magnifica isola di Cipango, come avrebbe voluto, e questo fatto l'avrebbe spinto ancora a riprendere il mare. In questo periodo Colombo raggiunse l'apice della gloria. I sovrani si intrattennero con lui, fu ascoltato e trovò tutto a sua disposizione, tanto che si organizzò e preparò una nuova spedizione. Questa volta non ci furono difficoltà a formare l'equipaggio. Il 25 settembre 1493 diciassette unità con 1200-1500 uomini ai suoi ordini partirono da Cadice. Il 3 novembre approdarono nell'isola di Deseada e quindi poi nella Mariagalante; successivamente raggiunsero l'isola di Guadalupa e proseguirono fino a San Juan Bautista (Porto Rico), infine arrivarono in Giamaica. Nel 1494 venne scoperto il lato meridionale di Cuba ma non fu possibile spingersi oltre per mancanza di approvvigionamenti. In questo viaggio Colombo non trovò né oro né prodotti preziosi e il suo rapporto con i marinai divenne difficile. L'11 luglio 1496 Colombo fece ritorno in Spagna, riacquistò il favore della corte e ottenne la conferma dei suoi privilegi. Questo secondo viaggio diede un'ulteriore prova della grandezza marinara di Colombo. Isolandosi dal grosso della flotta che lasciò all'isola Isabella, con tre sole caravelle partì alla ricerca delle Indias. Era un'idea che lo ossessionava ma che lo portò a esplorare tutto lo spazio compreso fra la costa occidentale di Cuba fino a El Jardin de la Reyna, gruppo d'isole e isolotti che si estendeva per molte miglia dal golfo di Guanacaybo fino a Trinidad e arrivava al largo della costa meridionale di Cuba. La via delle Antille e Santo Domingo permetteranno per lungo tempo la penetrazione spagnola in America. Nonostante tutto l'idea fissa di Colombo restava quella di trovare le Indie. La terza spedizione fu organizzata in due anni e iniziò il 25 maggio 1498. Colombo scoprì Trinidad e la costa del continente americano. Tuttavia neppure questa volta si convinse di essere in presenza di un continente nuovo. Riprese il cammino verso Santo Domingo e dovette affrontare una situazione difficile: la rivolta degli indiani sfruttati dagli spagnoli. Purtroppo in questa occasione Colombo dimostrò che i titoli di viceré e di governatore guadagnati con le sue indiscusse qualità marinare non erano sufficienti per governare. Dopo essere più di una volta sceso a compromessi, si rivolse alla corte chiedendo di mandare qualcuno ad aiutarlo. I sovrani inviarono Francisco de Bobadilla con la facoltà di assumere le funzioni di governatore. Egli risolse il problema in modo radicale: Colombo e i suoi fratelli Bartolomeo e Diego vennero arrestati e rispediti in Spagna. Il doloroso viaggio di ritorno terminò a Cadice nell'ottobre del 1500. Al ritorno in Spagna venne liberato. Nel frattempo il Portogallo si assicurava il dominio del Brasile con il viaggio di Amerigo Vespucci, effettuato nel 1502-1503. Colombo intraprese il suo quarto e ultimo viaggio il 9 maggio 1502. La spedizione era composta da quattro caravelle. Navigando con la solita grande perizia, in soli ventuno giorni veniva portata a termine la traversata. Il programma prevedeva l'esplorazione a ovest dei Caraibi per cercare la rotta per le Indie. In realtà Colombo riuscì solamente a effettuare una ricognizione della zona dell'istmo di Panama. Colombo rientrò in Spagna il 7 gennaio 1504 come semplice marinaio. Troppo vecchio per un mondo che lui stesso aveva contribuito a rinnovare, rifiutò fino alla morte di riconoscere di aver scoperto un nuovo continente frapposto tra le Indie e l'Europa. Nel 1504 moriva la regina Isabella e la corte si dimostrò decisamente ostile a Colombo che si preoccupò solamente di mantenere per i suoi discendenti i diritti e i privilegi acquisiti. Tormentato dalla gotta, avvilito e dimenticato, Cristoforo Colombo morì a Valladolid il 20 maggio 1506. 


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