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embriologìa, sf. Disciplina che studia i processi di formazione e lo sviluppo degli embrioni degli organismi pluricellulari. Studiata fin dall'antichità, nacque nel XVIII sec. con K. F. Wolf e si sviluppò successivamente con la scoperta nel 1817, da parte di Ch. H. Pander, dei foglietti germinali (ectoderma, entoderma, mesoderma), sui quali Von Bauer elaborò la teoria secondo cui ogni foglietto è la matrice di organi e tessuti, fornendo il punto di partenza all'embriologia comparata. E. Haechel, dai dati di quest'ultima e basandosi sulle teorie evolutive, enunciò la sua legge biogenetica fondamentale, l'ontogenesi, o sviluppo dell'individuo, come ricapitolazione della filogenesi, l'evoluzione della specie. Con l'embriologia sperimentale che si avvale di tecniche di trapianto, fecondazioni artificiali, coltivazioni in vitro ecc., si è giunti a conclusioni sempre più precise. 
Embriologia comparata 
Studio comparato dello sviluppo degli embrioni di specie, ordini e classi, per analizzare le analogie e differenze. 


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