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eviscerazióne, sf. Operazione dell'eviscerare. 
L'eviscerazione è costituita da lesioni associate a ferite dell'addome; si verificano prevalentemente in caso di incidenti stradali, infortuni sul lavoro, accoltellamenti ecc. Il soggetto presenta una o più ferite esposte all'addome, dalle quali fuoriescono gli organi interni. Può verificarsi emorragia profusa, con possibile insorgenza di shock. Talvolta sono presenti anche corpi estranei conficcati nell'addome. In simili casi occorre avvertire immediatamente il più vicino centro ospedaliero; il ferito necessita di tempestive cure specialistiche e di somministrazione di ossigeno a concentrazione elevata. Nel frattempo posizionare l'infortunato con le ginocchia flesse (se le gambe non sono ferite), perché in questo modo la tensione dei muscoli addominali sarà attenuata e si riuscirà ad alleviare un po' il dolore; posizionare il capo del ferito in modo che l'aria possa passare liberamente attraverso le vie respiratorie e in modo che, in caso di vomito, il ferito possa liberarsi facilmente senza il rischio di aspirarne una parte. Non dare nulla da bere. Evitare di toccare o di rimettere in sede gli organi fuoriusciti dalla ferita. Tagliare gli abiti e asportarli dal sito della ferita, ma non tirarli se sono appiccicati. Applicare, se possibile, sopra l'organo protruso, un foglio di plastica sterile, più grande della ferita di circa 5 cm per ogni lato e fissarlo con un cerotto. Sopra alla plastica sterile applicare un asciugamano spesso pulito, fermato con delle cravatte, cioè delle strisce di tessuto larghe almeno una decina di cm. Queste precauzioni permetteranno all'organo esposto di non seccare, grazie alla plastica, e al calore del corpo di non disperdersi, grazie all'asciugamano. Se vi sono corpi estranei conficcati non si deve tentare di estrarli, ma si cercherà di comprenderli nella medicazione e di immobilizzarli. Questo tipo di lesione, comprensibilmente, provoca grande agitazione nell'infortunato che fosse ancora cosciente; quindi è importante tranquillizzarlo e rassicurarlo continuamente. Il soggetto potrebbe presentarsi in stato comatoso, con una condizione di grave depressione respiratoria. Altri segni potrebbero essere rappresentati da miosi, ipotermia. 


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