Enciclopedia

fascìsmo, sm. Movimento politico creato da Benito Mussolini il 23 marzo 1919, con la fondazione del primo fascio di combattimento. Ha dato impronta alla storia d'Italia fino al 1945. Iniziò la sua lunga avventura con l'appoggio fornito all'azione fiumana di G. D'Annunzio (1919) e con la costituzione del Partito nazionale fascista nel 1921; in breve tempo riuscì a conquistare le simpatie dei reduci della prima guerra mondiale, dei nazionalisti, dei conservatori, timorosi per una possibile avanzata del nemico bolscevico e degli agrari, in lotta continua con il sindacato utopistico e rivoluzionario, al quale finirono per opporre l'azione violenta delle squadre delle camice nere. Si presentò come la sola forza in grado di assicurare l'ordine ottenendo così garanzie e finanziamenti cospicui da agrari e industriali. A tutto ciò andava aggiunta l'incapacità e l'immobilismo della corona e delle forze democratiche, responsabili alla fine della diffusione nazionale del fascismo, che ebbe il suo culmine con la marcia su Roma del 28 ottobre 1922. Il re Vittorio Emanuele III affidò il compito di formare il governo a Mussolini, che sfruttò molto bene anche la decisione regia di bloccare le proposte del governo Facta, circa il dilagare del movimento fascista. Dopo la breve e iniziale parentesi di legalità, il partito mussoliniano deviò bruscamente verso forme di totalitarismo assoluto, che comportarono la soppressione delle libertà, dei partiti e dei sindacati e la trasformazione del gran consiglio del fascismo in organo dello stato, l'istituzione del tribunale speciale e dell'OVRA (Opera vigilanza repressione antifascista), la costituzione della camera dei fasci e delle corporazioni e un lento ma continuo processo di fascistizzazione dell'intero paese, a livello politico, sociale e civile (Balilla, Opera nazionale dopolavoro). Tutto ciò era possibile e garantito da un accurato uso dei mezzi d'informazione e dall'attività incessante degli squadroni delle camice nere. La riforma elettorale del 1923, che garantiva i due terzi dei seggi parlamentari al partito che avesse ottenuto il 25% dei voti, procurò al Partito nazionale fascista la maggioranza in Parlamento. Le elezioni del 1924 ebbero come esito un travolgente successo. Il deputato socialista G. Matteotti fu rapito e ucciso da squadristi. L'unica reazione dei partiti di opposizione, che abbandonarono il parlamento e si ritirarono sull'Aventino, ebbe come conseguenza indiretta il rafforzamento del fascismo. Nel 1925 Mussolini impose la dittatura: libertà di stampa soppressa, eliminazione fisica degli avversari politici (Gobetti e Amendola), il confino per reati politici e l'esautoramento del parlamento furono le espressioni più evidenti del nuovo regime totalitarista. In politica estera, dopo aver sistemato le questioni spinose con la chiesa (Patti lateranensi, 1929), il fascismo sposò la tesi della necessità di agire a livello bellico, come rivendicazione di supremazia su ogni altra nazione mondiale; ciò si tradusse nella conquista dell'Etiopia (1936), nell'occupazione dell'Albania (1939), nella partecipazione alle guerre civili spagnole (1936) contro le truppe repubblicane e nell'alleanza con Hitler e la Germania nazista (patto d'acciaio 1939). Il regime fascista durò un ventennio, cadendo nel luglio del 1943, con l'arresto di Mussolini, la relativa condanna a morte e il passaggio del governo al generale Badoglio. La Repubblica Sociale di Salò, fondata dallo stesso Mussolini, gli sopravvisse ancora per qualche tempo. 


Blia.it NON utilizza cookie (v. informativa)

Per contattare la redazione di Blia.it potete scrivere a: info@blia.it
(attenzione, blia.it non ha nessun rapporto con banche, scuole o altri enti/aziende, i cui indirizzi sono visualizzati al solo scopo di rendere un servizio agli utenti del sito)