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Gerusalèmme Città della Palestina centrale (470.000 ab.), sulle colline della Giudea. Nel 1948 venne divisa politicamente tra lo stato di Israele e il regno di Giordania; la divisione prevedeva una linea di demarcazione che attribuiva a Israele la parte moderna dell'abitato, mentre il nucleo antico spettava allo stato giordano. Nel 1967, con la guerra dei sei giorni, Israele occupò la parte giordana, annettendola nel 1980 e dichiarando Gerusalemme capitale indivisibile dello stato israeliano. 
La città venne fondata prima del II millennio a. C. (è già citata nelle tavolette di Ebla, risalenti al 2300 a. C. ca.) e fu occupata dagli ebrei verso il 1400 a. C. Nel X sec. David la nominò capitale del suo regno, ma dal 925 a. C. (morte di Salomone) iniziò la decadenza e dal VI sec. a. C. subì una serie interminabile di conquiste, saccheggi e relative ricostruzioni, a opera dei babilonesi (598 e 587 a. C.), cui seguì la ricostruzione operata da Ciro che consentì il ritorno agli ebrei deportati (538), di Alessandro (331 a. C.), dei Tolomei e dei Seulicidi di Siria. Fu conquistata anche dai romani (Pompeo) nel 63 a. C., per passare poi ad Antipatro e a Erode il Grande, morto il quale divenne provincia romana retta dal procuratore di Cesarea (6 d. C.). Per le continue rivolte, nel 70 d. C. venne distrutta dalla campagna militare di Tito, per poi diventare nel 132 colonia romana di Aelia Capitolina. Nel 638 passò agli arabi dopo essere stata a lungo contesa da persiani e bizantini. Nel 1099 i crociati la strapparono al califfo d'Egitto, divenendo quindi capitale del regno omonimo. Dopo l'occupazione del Saladino (1187) fu contesa tra cristiani ed egiziani ai quali restò fino al 1517. In seguito fu occupata dai turchi ai quali rimase fino al 1917. Nel 1919, con la pace di Versailles, diventò la capitale della Palestina. Nel 1948 fu divisa in due zone, una annessa alla Giordania e l'altra a Israele; Dopo la guerra dei sei giorni (1967) Israele ha riunificato la città, unificazione non riconosciuta dalla comunità internazionale. 


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